ROMA, lunedì, 24 maggio 2010 (ZENIT.org).- Domenica 23 maggio, Benedetto XVI ha salutato con affetto i militanti del Movimento per la Vita che hanno affollato piazza san Pietro in occasione della preghiera dell’Angelus.
“Saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare i membri del Movimento per la Vita, che promuove la cultura della vita e concretamente aiuta tante giovani donne a portare a termine una gravidanza difficile”, ha affermato il Papa.
“Cari amici – ha ribadito Benedetto XVI -, con voi ricordo le parole della Beata Teresa di Calcutta: “Quel piccolo bambino, nato e non ancora nato, è stato creato per una grande cosa: amare ed essere amato”.
I dirigenti e i militanti del Movimento per la Vita erano presenti con bandiere e striscioni su cui campeggiava lo slogan “Guardiamo al futuro dell’Italia con gli occhi dei bambini”, sulle magliette avevano scritto “pro life-pro peace”, sui foulard “chi salva una vita salva il mondo intero”, mentre sui cartelli comparivano vignette del tipo “se mi avessero fatto nascere avrei voluto chiamarmi Ettore, ma non mi hanno fatto nascere e mi hanno chiamato ‘terapeutico’”.
Un centinaio di militanti del MpV portavano carrozzine per la metà vuote – a ricordo degli oltre 5 milioni di aborti dall’introduzione della legge 194 trentadue anni fa – e metà piene con tanti bambine e bambine, per sperare in azioni come quelle compiute dai Centri di Aiuto alla Vita (CAV) che hanno salvato 120.000 bambini, le loro mamme e i loro papà dal dramma dell’aborto.
La presenza dei militanti a piazza San Pierto per l’Angelus con il Papa ha concluso i tre giorni di mobilitazione delle associazioni MpV, Scienza & Vita e Forum delle Associazioni Familiari per l’anniversario della legge 194.
Nella giornata di sabato 22 maggio, al Convegno “Tempo di riforme. E la legge 194? Le responsabilità della comunicazione nella difesa della vita” Carlo Casini, presidente del MpV, ha spiegato che i cattolici “non si rassegneranno mai alla pratica dell’aborto” e per questo motivo rinnovano il loro impegno a salvare dove è possibile più mamme bambini.
Francesco Belletti, Presidente del Forum della Associazioni Familiari, ha esordito affermando che i cattolici sono molto più attenti “a far crescere la foresta piuttosto che all’albero che cade”, un attitudine che dovrebbe ispirare anche il mondo dell’informazione, sempre più condizionato dalla tentazione di far conoscere solo le notizie cattive e morbose.
In merito agli effetti delle legge 194 che in Italia regola l’interruzione volontaria di gravidanza, Pino Morandini, vicepresidente del Movimento per la Vita, ha fatto appello al mondo dell’informazione affinché la smetta di raccontare bugie.
“L’idea che la 194 abbia determinato una forte diminuzione degli aborti – ha precisato – è falsa”.
Secondo Morandini, se si guardano ai numeri forniti di rapporti annuali forniti dal Ministero della Sanità, non solo si evince che la percentuale degli aborti è ancora altissima con una media di 356 al giorno, ma non si tiene neanche conto dell’utilizzo di 370.000 confezioni di pillole del giorno dopo.
“Facendo un po’ di calcoli, – ha sostenuto Morandini – si evince che ci sono almeno 30-40.000 aborti in più”.
“Non ha fondamento – ha aggiunto il vicepresidente del Mpv – l’asserzione secondo cui la più diffusa contraccezione farebbe diminuire gli aborti”.
“In Francia e Gran Bretagna – ha aggiunto Morandini – dove la contraccezione è molto più praticata che nel nostro Paese gli aborti invece di diminuire stanno aumentando vertiginosamente”.
“Se c’è una riduzione degli aborti – ha concluso –, è dovuto all’azione del volontariato cattolico e dalla diffusione del magistero delle Chiesa”.
Il prof. Giancarlo Blangiardo ha mostrato come il crollo demografico in Italia sia cominciato esattamente dall’entrata in vigore della legge 194. Il docente ha poi spiegato che la popolazione italiana sta diminuendo e che sta cambiando il rapporto tra giovani e anziani: sempre meno giovani e sempre più anziani.
Il prof. Ettore Gotti Tedeschi, Presidente dello IOR (Istituto Opere Religiose), non è potuto intervenire al convegno ma ha inviato un video registrato in cui ha spiegato in dettaglio come all’origine della crisi economica che sta colpendo il mondo intero non ci sia solo l’uso sbagliato degli strumenti finanziari, ma anche e in massima parte il crollo delle nascite.
Gotti Tedeschi, banchiere e docente di economia, ha spiegato che il crollo delle nascite ha cambiato la composizione della popolazione. Ci sono meno giovani che accedono al mondo del lavoro e della produttività e più persone che escono dal mondo del lavoro per anzianità.
Questo provoca una minore produttività, un rallentamento del ciclo di sviluppo sociale, quindi meno coppie si sposano, meno coppie fanno figli e dall’altro aumentano i costi fissi perchè le persone che invecchiano hanno un costo maggiore in termini di pensioni e sanità.
In conclusione Gotti Tedeschi ha affermato: “Signori, tanti anni fa abbiamo pensato che non facendo figli saremmo diventati più ricchi. Saremmo stati meglio. E’ successo esattamente il contrario: non facendo figli, siamo diventati più poveri e staremo male per molto tempo”.
Il dott. Bruno Mozzanega ha raccontato di come i Centri di Aiuto alla Vita abbiano salvato dall’aborto 120.000 tra bambini e bambine, ed ha sottolineato la gravissima minaccia rappresentata dalla nuove pillole abortive come Ru486, Ellaone ecc.
In particolare il ginecologo Mozzanega ha messo in guardia dall’uso irresponsabile e diffuso del Cytotec (misoprostol) un farmaco per l’ulcera, utilizzato in realtà come abortivo.
Mozzanega ha spiegato che il Cytotec può essere utilizzato come abortivo bypassando tutte le procedure previste dalla legge 194 per l’interruzione di gravidanza.
“Si riesce ad avere in farmacia, anche senza ricetta – ha precisato Mozzanega -, funziona oltre il 90% dei casi, e nei pochi casi restanti si procede al ricovero dichiarando un aborto spontaneo”.
“Questa procedura è un modo per praticare aborti illegalmente, con gravissimi rischi per la salute di chi usa il Cytotec”, ha sottolineato.
Carlo Casini ha concluso l’incontro spiegando che garantire il diritto alla vita è una questione culturale e civile. Culturale, perchè pur con leggi simili il caso della Polonia e della Croazia dimostrano che se c’è una rinascita civile di speranza nella società, gli aborti crollano di numero.
Per quanto riguarda la questione legislativa, Casini ha ribadito l’impegno del movimento e dei cattolici presenti al parlamento per far scrivere al numero uno del codice civile che la persona va riconosciuta dal concepimento fino alla morte naturale.