Portogallo: la Chiesa preoccupata per la crisi

Il Primo Ministro si è dimesso tra le tensioni politiche

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ROMA, lunedì, 28 marzo 2011 (ZENIT.org).- Il presidente della Commissione Nazionale Giustizia e Pace (CNJP), Alfredo Bruto da Costa, ritiene che le dimissioni del Primo Ministro portoghese José Sócrates abbiano “provocato un clima di instabilità che arriva nel momento peggiore” per il Portogallo.

Sócrates si è dimesso giovedì scorso, dopo che il Parlamento del Paese aveva posto il veto sulla nuova versione del Programma di Stabilità e Crescita, un piano di tagli alle spese per riequilibrare il debito e il deficit pubblici.

In alcune dichiarazioni all’agenzia Ecclesia, Costa ha detto che il Portogallo potrà entrare in una rotta di stabilità solo se le prossime elezioni porteranno a un Governo di maggioranza, sia mediante l’associazione tra partiti che attraverso la maggioranza assoluta.

“La cosa fondamentale è sapere ciò che il popolo portoghese pensa dei due partiti e avere un Governo con un sostegno maggiore di quello di cui ha goduto questo Esecutivo”, ha affermato.

Poco prima delle dimissioni del Primo Ministro, il presidente della Conferenza Episcopale Portoghese (CEP), monsignor Jorge Ortiga, ha criticato la mancanza di “stabilità” politica nel Paese.

Il presule ha chiesto più “trasparenza e chiarimento della situazione” e ha esortato a “porre l’interesse nazionale al di sopra degli interessi personali o di partito”, perché solo così sarà possibile “superare i momenti difficili”.

Per il Vescovo di Viseu, monsignor Ilídio Leandro, il Portogallo vive “momenti complicati” ed è “in sospeso” in un momento in cui tutto porta a “credere che ci sarà un cambiamento significativo a livello governativo”.

Dal canto suo, monsignor António Vitalino, Vescovo di Beja, ha detto che ci si aspetta dai politici “meno demagogia e più chiarezza”.

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ZENIT Staff

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