La GMG di Madrid inizia con un omaggio a Giovanni Paolo II

Card. Rouco: le Giornate entrano in una nuova tappa

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di Inma Álvarez

MADRID, mercoledì, 17 agosto 2011 (ZENIT.org).- Con un’affollatissima Messa nella Plaza de Cibeles, che sarà anche il teatro dell’accoglienza a Benedetto XVI giovedì, il Cardinale Antonio María Rouco, Arcivescovo di Madrid, ha inaugurato questo martedì la Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) alla presenza di centinaia di migliaia di giovani.

La Messa è stata concelebrata da circa 800 Vescovi e Cardinali provenienti da tutto il mondo e da 8.000 sacerdoti.

Dopo un’animata accoglienza e in un clima molto caldo, la Giornata Mondiale della Gioventù è stata inaugurata con la liturgia che la Congregazione per il Culto Divino ha autorizzato per la memoria del beato Giovanni Paolo II.

In questa piazza di Madrid, lo stesso contesto in cui Papa Wojtyła riunì centinaia di migliaia di persone nel 1982, nel 1993 e nel 2003, il Cardinale Rouco ha voluto ricordare la grande influenza che il Pontefice polacco ha avuto sulla nuova forma di evangelizzare i giovani.

Con Giovanni Paolo II, ha spiegato il porporato nella sua omelia, “inizia un periodo storico nuovo, inedito, nel rapporto del Successore di Pietro con i giovani, e quindi una relazione fino a questo momento sconosciuta della Chiesa con i suoi giovani: relazione diretta, immediata, da cuore a cuore, piena di una fede nel Signore, in Gesù Cristo, entusiasta, speranzosa, allegra, contagiosa”.

“La santità personale di Giovanni Paolo II brilla con un’attrattiva singolare proprio in questo aspetto dell’evangelizzazione dei giovani contemporanei”, ha riconosciuto il Cardinale Rouco tra moltissimi applausi. Una santità che “deriva dall’amore per Gesù Cristo”.

“Da quella prima convocazione della Giornata del 1986 a Roma fino a questa Giornata di Madrid si è dispiegata una bella storia di fede, speranza e amore in tre generazioni di giovani cattolici e non cattolici”, ha aggiunto.

Il segreto di questa nuova forma di rivolgersi alla gioventù, ha sottolineato, è stata “la santità personale di Giovanni Paolo II”.

“Questo amore appassionato per Gesù Cristo è proprio ciò che affascinava i giovani. Comprendevano che erano veramente amati dal Papa; senza simulazioni, né in modo interessato, ingannevole o superficiale, ma con tutta l’autenticità di colui che cercava solo il loro bene”.

Nuova generazione

Il Cardinale ha tuttavia segnalato che i giovani accorsi in questi giorni a Madrid sono una generazione diversa, non più quella risvegliata da Giovanni Paolo II negli anni Ottanta.

“Il vostro ‘posto nella vita’ ha le sue peculiarità. I vostri problemi e le circostanze della vita sono cambiati. La globalizzazione, le nuove tecnologie della comunicazione, la crisi economica, ecc., vi condizionano nel bene e, in molte occasioni, nel male”, ha affermato il porporato.

I giovani di oggi, ha aggiunto, hanno una fede più vacillante perché le loro “radici esistenziali sono indebolite da un rampante relativismo spirituale e morale” e non trovano “solide fondamenta per la propria vita nella cultura e nella società attuali, non di rado anche nella propria famiglia”.

Anche queste Giornate della Gioventù, dopo la beatificazione di Giovanni Paolo II, sembrano entrare da ora in una nuova tappa, diversa dai precedenti appuntamenti papali, un quarto di secolo dopo l’inaugurazione del primo a Roma.

Il Cardinale Rouco, che ospita la seconda GMG in Spagna (la prima ha avuto luogo nel 1989 a Santiago de Compostela), ha insistito sull’importanza di una nuova spiritualità più “fatta carne”, della promozione di un vivere la propria fede in modo più interiorizzato.

La gioventù del XXI secolo, ha spiegato, “ha bisogno, quanto o più delle generazioni precedenti, di incontrare il Signore attraverso l’unica via che si è dimostrata spiritualmente efficace: quella del pellegrino umile e semplice che cerca il suo volto”.

Citando il messaggio che Papa Benedetto XVI ha rivolto alla GMG, il Cardinale ha insistito sul fatto che “il giovane di oggi ha bisogno di vedere Gesù Cristo quando Egli gli va incontro nella Parola, nei Sacramenti”, così come nel prossimo bisognoso.

Nuova evangelizzazione

Un altro dei punti su cui il Cardinale ha insistito è l’inserimento delle Giornate Mondiali della Gioventù in un processo molto più ampio di nuova evangelizzazione nella Chiesa cattolica, proprio in un momento in cui questa è immersa nella riflessione sul significato di questo termine, in vista del prossimo Sinodo convocato da Benedetto XVI per il 2012.

Si tratta di un processo, quello della nuova evangelizzazione, in cui la testimonianza concreta della “forma di vivere” dei fedeli acquista una rilevanza maggiore rispetto alle tappe precedenti.

“Si evangelizza con le parole e con le opere, oggi più che mai”, ha dichiarato il porporato, che ha anche rimarcato l’importanza del discernimento vocazionale che molti giovani vivono nelle GMG.

“In questi giorni tenete presente che il Signore, per mezzo del Papa, vi chiederà: accettate la sfida formidabile e bella della ‘nuova evangelizzazione’ dei vostri coetanei? Rispondetegli di sì, ricordando quella vibrante e coraggiosa chiamata di Giovanni Paolo II nell’omelia del Monte del Gozo il 20 agosto 1989: ‘Non abbiate paura di essere santi!’, ‘Lasciate che Cristo regni nei vostri cuori!’”.

La nuova evangelizzazione è un compito di tutti nella Chiesa: “in essa i laici hanno un ruolo da protagonisti, soprattutto le coppie e le famiglie cristiane, ma l’evangelizzazione richiede oggi con urgenza sacerdoti e persone consacrate”.

Il porporato ha invitato i giovani a rispondere a Cristo “con tutta la capacità della speranza e dell’apertura generosa nei grandi ideali della vita”, con “un chiaro e coerente impegno di vita” e con generosità di fronte alla propria vocazione.

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]

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ZENIT Staff

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