Benedetto XVI ai giovani: non vergognatevi di Cristo

Una delle più grandi sfide attuali è poter vivere la fede con libertà

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MADRID, giovedì, 18 agosto 2011 (ZENIT.org).- “Sono qui per incontrarmi con migliaia di giovani di tutto il mondo, cattolici, interessati a Cristo o in cerca della verità che dà un senso genuino alla propria esistenza”.

Sono state queste le prime parole di Benedetto XVI arrivando questo giovedì a Madrid per la Giornata Mondiale della Gioventù. Nel suo discorso, il Pontefice ha soprattutto avvertito delle difficoltà che sperimentano molti giovani cristiani nel vivere e manifestare le proprie convinzioni.

Papa Benedetto XVI è partito per la Spagna, con dieci minuti di ritardo rispetto all’orario previsto, alle 9.30 dall’aeroporto di Roma-Ciampino su un A320 dell’Alitalia, accompagnato dal suo segretario personale, monsignor Georg Gaenswein, dal Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, dal sostituto, monsignor Giovanni Angelo Becciu, e da altri trenta membri del seguito papale, nonché da una cinquantina di giornalisti accreditati sul volo papale.

Al suo arrivo all’aeroporto internazionale di Barajas è stato accolto dai sovrani di Spagna, dal Nunzio, monsignor Renzo Frattini, e dal Cardinale Antonio Mª Rouco, Arcivescovo di Madrid.

C’erano anche un gruppo di bambini vestiti con l’uniforme della Guardia Svizzera, come in visite precedenti del Papa in Spagna, e circa 2.000 giovani. Per le autorità civili era presente una rappresentanza del Parlamento spagnolo, guidata dal presidente del Congresso, José Bono.

Da parte ecclesiastica erano presenti il Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, il Cardinale Stanisław Ryłko, e il segretario del dicastero, monsignor Josef Clemens, il Vescovo ausiliare di Madrid e coordinatore della GMG, monsignor César Franco, e una ventina di Vescovi spagnoli.

Nel suo breve discorso all’aeroporto, il Papa ha affermato che questo incontro mondiale di giovani porta “un messaggio di speranza, come una brezza di aria pura e giovanile, con soffio rinnovatore che ci riempie di fiducia di fronte al domani della Chiesa e del mondo”.

Il Pontefice ha voluto sottolineare l’importanza della GMG come espressione pubblica della fede dei giovani e la necessità nella Chiesa di rafforzare questa fede in un’epoca in cui tali manifestazioni risultano difficili.

Tra le maggiori sfide che devono affrontare oggi i giovani, ha segnalato, oltre alla crisi e al vuoto morale, alle difficoltà economiche e all’incertezza, c’è proprio la secolarizzazione, che vuole schiacciare la presenza dell’aspetto religioso.

Non pochi giovani, ha affermato, “a causa della loro fede in Cristo, soffrono in se stessi la discriminazione, che arriva al disprezzo e alla persecuzione aperta od occulta che patiscono in determinate regioni e Paesi”.

“Li si perseguita volendo allontanarli da Lui, privandoli dei segni della sua presenza nella vita pubblica, e mettendo a tacere perfino il suo santo Nome”.

In questo contesto, ha indicato, “è urgente aiutare i giovani discepoli di Gesù a rimanere saldi nella fede e ad assumere la meravigliosa avventura di annunciarla e testimoniarla apertamente con la propria vita. Una testimonianza coraggiosa e piena di amore per il fratello, decisa e prudente al contempo, senza nascondere la propria identità cristiana, in un clima di rispettosa convivenza con altre legittime opzioni ed esigendo, nello stesso tempo, il dovuto rispetto per le proprie”.

“Mi accingo a dire ai giovani, con tutta la forza del mio cuore: che niente e nessuno vi tolga la pace; non vergognatevi del Signore”, ha esortato il Papa.

Nel suo discorso di benvenuto a Benedetto XVI, il re di Spagna Juan Carlos ha insistito sulla preoccupazione per la crisi di valori che attraversa oggi la società. “Quelli attuali non sono tempi facili per una gioventù spesso frustrata per la mancanza di orizzonti personali e lavorativi, e che si ribella di fronte ai gravi problemi che assillano l’essere umano e il mondo di oggi”, ha riconosciuto il monarca.

I giovani hanno bisogno “non solo di opportunità, ma anche dell’esempio degli adulti; non solo di ragioni, ma di atteggiamenti che motivino, riempiano e promuovano la loro esistenza e incoraggino la loro speranza”.

“Sentire l’anelito di ciò che è realmente grande fa parte dell’essere giovani”, ha aggiunto.

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ZENIT Staff

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