di Eugenio Fizzotti
ROMA, mercoledì, 1 agosto 2012 (ZENIT.org) – La vigilia di Natale del 1999 fu inaugurato ufficialmente nel cuore di Betlemme, al pian terreno dello storico Convento Salesiano, il Museo Internazionale della Natività che raccoglie oltre 200 rappresentazioni della Natività, ossia presepi di vario stile e dimensione, provenienti da tutte le parti del mondo.
Promosso dall’Unesco e sostenuto dall’Autorità Nazionale Palestinese e dal Governo Italiano, il Museo della Natività, ha creato una felice rapsodia d’insieme che fonde in unità di sintesi usi e costumi, liturgie e ritualità proprie di etnie dislocate in tutti i continenti. Infatti sono presenti a Betlemme quasi tutti i paesi del mondo con opere create da mani esperte di artigiani, illuminati interpreti della religiosità e delle tradizioni popolari proprie dei loro luoghi di origine.
Nonostante il vasto ed entusiastico interesse suscitato, il Museo subì una battuta d’arresto a causa degli eventi legati alla seconda Intifada, i cui effetti com’è noto sono durati diversi anni. Fortunatamente l’attività culturale che fin dall’origine ha caratterizzato il Museo non si è fermata e il 18 dicembre 2010 è stato finalmente riaperto al pubblico in maniera stabile, dopo una cerimonia di inaugurazione cui hanno preso parte il Direttore della Comunità Salesiana di Betlemme, il Ministro del Turismo Palestinese e il responsabile dell’Unesco in Palestina.
Con notevole piacere la riapertura, avvalendosi anche della collaborazione di membri del VIS, un’organizzazione salesiana non governativa ispirata ai principi cristiani e al carisma di Don Bosco, che affianca l’impegno sociale dei Salesiani nel mondo, sta ridando vita a una rete di relazioni culturali internazionali importanti, come quelle con il Comune di Greccio, di Assisi, di Roma, la Regione Lazio e la Regione Umbria.
Numerosi sono anche i convegni che vengono organizzati, così come molti sono gli studi e le ricerche che, ruotando attorno alla secolare tradizione del presepe, mettono in evidenza le gloriose e secolari tradizioni, le fedeli riproduzioni miniaturizzate, le scenografiche ricostruzioni del paesaggio caratteristico e le spettacolari rappresentazioni originali.
Inserito all’interno del percorso dei pellegrini in Terra Santa il Museo non solo comporta un’esperienza culturale e spirituale, ma favorisce il risveglio della città di Betlemme e permette soprattutto di poter ammirare congiuntamente i sapori artistici di quasi tutti i paesi del mondo.
Basti pensare alle figurine intagliate nel legno provenienti dalle diverse tradizioni africane, alla straordinaria poesia dei presepi andini e delle foreste sudamericane, all’assoluto fascino delle opere asiatiche, alle scene europee che spaziano dalle più rigorose rappresentazioni tradizionali a opere originalissime. Numerosi e altamente significativi sono i servizi offerti dal Museo Internazionale della Natività di Betlemme ai suoi visitatori.
La rilevanza artistica e religiosa della collezione, felicemente dovuta all’ampia panoramica di stili e tradizioni culturali, suscita molto interesse nei visitatori che, disponibili a entrare nel Museo nelle ore serali (normalmente è aperto tutti i giorni dalle 16.00 alle 20.00 e su appuntamento può essere aperto anche dalle 8.00 alle 16.00), vengono anche informati che il 100% degli incassi viene impiegato dalla Comunità Salesiana in progetti educativi a beneficio dei giovani di Betlemme. Ed è interessante anche sapere che, oltre al Museo, i Salesiani gestiscono un centro artistico dove ragazzi vittime di violenze o appartenenti a gruppi vulnerabili realizzano prodotti in legno d’ulivo, madreperla e ceramica.
Collocato nel cuore della città antica di Betlemme, il Museo permette ai pellegrini di avere un’esperienza della città antica di Betlemme e non solo dei luoghi sacri. Infatti è facilmente raggiungibile dai Bus Turistici che, fermandosi nei due parcheggi disponibili a Betlemme, fanno sì che i visitatori facciano solo 3 minuti a piedi dal parcheggio dell’Azione Cattolica e 8 minuti a piedi dal parcheggio della Basilica della Natività.
Le dimensioni e la distribuzione interna delle sale, la dimensione dei servizi sanitari offerti e la collocazione delle uscite di emergenza permettono al Museo di ospitare comodamente oltre 100 persone per volta, offrendo loro anche la possibilità di effettuare la visita con guide che parlano italiano, inglese, spagnolo, francese, tedesco, arabo.
Ampia è anche l’offerta di eventi culturali quali concerti, conferenze, seminari sul tema del presepe con partner nazionali e internazionali, in modo da consentire ai visitatori, e prevalentemente a gruppi di ragazzi o a gruppi parrocchiali condotti da sacerdoti, di trascorrere una piacevole serata, di effettuare una tranquilla passeggiata a pochi passi dalla piazza della Natività, e di continuare a celebrare l’atmosfera dell’evento