di Giuseppe Adernò
ROMA, venerdì, 3 agosto 2012 (ZENIT.org) – Un originale metodo di insegnamento della Religione Cattolica nelle scuole primarie. Giuseppe Adernò ha intervistato il prof. Nunzio Rubino che insegna a Catania in un quartiere “a rischio educativo” ed evidenzia l’efficacia del metodo, presentato nel 2009 anche agli Insegnanti di Religione della diocesi di Termoli-Larino.
Attraverso la metodologia ludica che viene considerata soprattutto da chi opera con
bambini, perché il gioco costituisce la modalità privilegiata di apprendimento e scoperta del mondo in età infantile.
Alla domanda: si può insegnare giocando, rispondono anche la Dichiarazione dei Diritti
del Fanciullo (ONU, 1959),: “Il fanciullo deve avere tutte le possibilità di dedicarsi a giochi e ad attività ricreative che devono essere orientati a fini educativi”; gli Orientamenti Educativi per la scuola Materna- DPR n° 647/1969: “E’ nel gioco che si delineano e si sviluppano tutte le principali capacità del bambino, quelle sensomotorie, quelle socio-affettive, quelle costruttive, quelle espressive e quelle intellettuali, giacchè implica la più vitale partecipazione di tutta la personalità.”; I Nuovi Programmi per la Scuola Elementare- DPR 12/2/1985: “Sin dall’inizio[…] si organizzeranno giochi individuali e di gruppo per stimolare l’apprendimento naturale delle strutture fonologiche, lessicali, morfosintattiche”.
Il gioco, facendo parte della sfera culturale dell’infanzia e dell’adolescenza è vissuto
in modo spontaneo e naturale come fattore inevitabile di comunicazione e di motivazione,
stimola l’interazione e la scoperta di nuove qualità e durante queste attività i bambini esercitano ed acquisiscono la capacità di relazionarsi con gli altri, di rispettare le regole, sviluppare la concentrazione.
Attraverso il progetto “Religiocando” l’ insegnante propone un “gioco” di enigmistica , proponendo cruciverba tematici, puzzle didattico-religioso, che incuriosiscono i ragazzi e li rendono protagonisti nella ricerca, stimolando nuovi gli apprendimenti e conoscenze altrimenti difficili da conseguire seguendo il metodo tradizionale.
***
Prof. Rubino, come le è venuta l’idea di spiegare la religione utilizzando la tecnica del cruciverba?
Prof. Rubino: Sappiamo tutti quanto sia difficile nell’ era della “globalizzazione” parlare di Gesù ai nostri ragazzi. Come parlare loro di un personaggio vissuto 2000 anni fa in un contesto storico – sociale così diverso e lontano dal nostro tempo? Questo è un compito arduo, ma nello stesso tempo affascinante e gratificante per l’ idr che “deve” mettere da parte gli “abiti tradizionali”della didattica ed indossare gli abiti dell’ innovazione, della ricerca, dell’ esplorazione, diventando così il “protagonista” del percorso educativo.
Occorre oggi un’ insegnante che non si arrenda, che non si rassegni dinnanzi ai numerosi ostacoli, ma un’ insegnante che “tenta”e ricerca strategie didattiche, capaci anche di “rilassare” e non di stressare ; così facendo conosce meglio i suoi ragazzi e ne sa cogliere i bisogni nascosti.
Da quando tempo adotta questo metodo e quali sono stati i risultati ai fini dell’apprendimento?
Prof. Rubino: “ Religiocando” nasce nel 2004 come risposta a questo bisogno dei bambini:parlare di Gesù in maniera ludica, ma non per questo in modo meno incisivo dei metodi tradizionali, anzi l’ esperienza mi permette di dire che i risultati raggiunti in termini di competenze sono tutt’ altro che trascurabili .Un insegnante che “crea”, “prepara” i giochi per i propri alunni si pone nello stesso piano di un padre che educa ”giocando” con il proprio figlio; si pone nello stesso piano della madre che “prepara”, “cucina” il cibo per il proprio figlio. La madre “compra”, “sceglie” i prodotti , ma è lei che li “cucina”; è lei che sceglie il “piatto”, con relativo “contorno”. A volte basta solo cambiare il “piatto”(e non il cibo) per renderlo più “appetibile”.
In che modo riesce a spiegare nozioni di religione mediante le parole crociate ?
Prof. Rubino: Religiocando deve il suo “successo” grazie ad alcuni “accorgimenti”:
1 – la centralità dell’ alunno;
2 – la scelta fedele e oculata dei contenuti da trasmettere;
3 – la scelta della “forma” e del “contorno” attraverso i quali si trasmette un contenuto;
4 – la varietà dei giochi proposti;
5 – la creatività dell’ insegnante–attore che consente all’ alunno non solo di “entrare” nella scena, ma di viverla ;
6 – la verifica continua dei risultati raggiunti.
L’ organizzazione e lo svolgimento di questi giochi(puzzle, cruciverba, incastri, enigmi…) intellettivi lascia spazio alla creatività e operosità dei ragazzi, e permette loro di raggiungere pienamente gli obiettivi. In poche parole l’ alunno non solo non si annoia ma impara giocando, compie cioè quell’ attività che, come la scienza pedagogica ci garantisce, stimola l’ interesse per ulteriori conoscenze e facilità la comprensione, la trasmissione e la memorizzazione dei contenuti.
Quali competenze promuove tale tecnica e se ritiene sia utilizzabile anche per altri contesti?
Prof. Rubino: Gran parte delle schede favoriscono, una consultazione biblica. Questa scelta
permette di favorire la dimestichezza col testo sacro, dovendolo maneggiare, per trovare la risposta esatta. In questo modo si offre l’occasione per una manualità che servirà a far apprendere anche la successione dei vari libri che compongono la Bibbia e la loro collocazione. Anche questo orientamento è stato preferito per facilitare l’apprendimento cognitivo e stimolare, la partecipazione.
Ritiene che il suo metodo sia estensibile e se ha avuto riscontri di adesione da altri docenti di religione?
Prof. Rubino: Certamente,dopo aver creato religiocando.it (il sito didattico-religioso più
seguito in Italia ) e biblekids.eu (seguitissimo negli USA),ho “lanciato” sul web, da circa un
anno, scuolagiocando.it (il metodo religiocando adottato anche per l’insegnamento di alcune discipline della scuola primaria quali la storia la geografia, le scienze. .Oltre a questo materiale on line,religiocando ha già avuto 6 testi pubblicati dalla Astegiano editore (gli ultimi due in collaborazione con don Benito Giorgetta Direttore Ufficio Stampa e Comunicazioni Sociali della Diocesi di Termoli-Larino) e un ebook(”Tutti Puzzle per la Bibbia”).
Nel suo sito avviene uno scambio di esperienze didattiche. Ne vuole citare qualcuna?
Prof. Rubino:Gli insegnanti che visitano il sito si “limitano”, purtroppo, a scaricare i sussidi presenti nel sito e speriamo che li adottino in classe. Non ho dati certi di tale diffusione.