CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 13 agosto 2012 (ZENIT.org).
REQUISITORIA DEL PROMOTORE DI GIUSTIZIA
1) Rapporti della Polizia Giudiziaria e perquisizioni regolarmente autorizzate
Con rapporto del 3 febbraio 2012 pervenuto a questo Ufficio il 6 febbraio 2012 (Prot. n. 8/12 Reg. Gen. Pen.), il direttore dei Servizi di Sicurezza e Protezione Civile riferì al sottoscritto Promotore di Giustizia notizie diffuse in Italia, sulla rete televisiva La7, nella trasmissione televisiva “Gli Intoccabili” ed altre notizie apparse sulla stampa italiana circa la pubblicazione di corrispondenze riservate inerenti il «caso (…)», nonché alcuni altri fatti (…). Poiché si trattava di gravi reati, il Direttore presentò «denuncia contro ignoti per la commissione di delitti contro lo Stato e i poteri dello stesso,calunnia e diffamazione». Questo Ufficio provvide immediatamente ad iniziare le non facili indagini, anche a mezzo della Polizia Giudiziaria.
Successivamente il Sommo Pontefice provvide a nominare una Eminentissima Commissione Cardinalizia con il compito di svolgere, in via amministrativa, un’«indagine autorevole sulla fuga di notizie e la divulgazione di documenti coperti dal segreto d’ufficio».
Il 20 maggio 2012 veniva presentato in Italia il libro del giornalista Gianluigi Nuzzi dal titolo Sua Santità. Le carte segrete di Benedetto XVI. Il 23 maggio perveniva a questo Ufficio altro rapporto con il quale il Direttore dei Servizi di Sicurezza e Protezione Civile sollevava sospetti nei confronti del Signor Paolo Gabriele, Aiutante di Camera di Sua Santità, quale responsabile di furto aggravato di documenti riservati che erano stati forniti al Nuzzi. Contemporaneamente il predetto Direttore richiedeva al Promotore di Giustizia l’autorizzazione a procedere alla perquisizione personale, domiciliare, nonché dell’ufficio del Gabriele. Il sottoscritto, con provvedimento dello stesso 23 maggio, autorizzava la Polizia Giudiziaria a procedere alla predetta perquisizione, nonché, con provvedimento nella stessa data, a procedere altresì all’analisi forense delle apparecchiature informatiche, cine-fotografiche, e dei telefoni cellulari o fissi in possesso del predetto Gabriele.
Con ulteriore rapporto del 24 maggio il predetto Direttore segnalava che a pag. 132 del libro di Nuzzi era pubblicato un documento che avrebbe potuto essere stato divulgato da (…) e richiedeva l’autorizzazione alla perquisizione personale e degli ambienti in uso al predetto (…). Autorizzazione che il sottoscritto accordava.
Con rapporto 24 maggio 2012 il Direttore dei Servizi di Sicurezza e Protezione Civile informava, poi, questo Ufficio che, a seguito della perquisizione a carico del Gabriele, era stato rinvenuta una enorme quantità di documenti, alcuni dei quali, di proprietà e di stretto interesse della Santa Sede e dello Stato della Città Vaticano, risultavano, già ad un primo esame, pubblicati nel libro del Nuzzi. Su autorizzazione di questo Ufficio si procedeva, quindi, all’arresto del Gabriele, arresto immediatamente convalidato dal sottoscritto, che, nella stessa data, autorizzava la Polizia Giudiziaria a provvedere ad una analisi preliminare della documentazione sequestrata.
Con rapporto 25 maggio 2012 il Direttore dei predetti Servizi segnalava, inoltre, che il signor Claudio Sciarpelletti risultava avere avuto continui contatti con il Gabriele e – previa autorizzazione del sottoscritto – veniva quindi eseguita, nello stesso giorno 25 maggio, una ulteriore perquisizione, nei locali della Segreteria di Stato, e delle relative pertinenze in uso allo Sciarpelletti. Anche questa perquisizione dava esito positivo, in quanto venivano sequestrati ulteriori documenti rilevanti ai fini della presente procedura. Contestati, quindi, i reati di falsa testimonianza, concorso reale nel reato di furto aggravato di documenti, favoreggiamento, nonché il reato di violazione dei segreti, lo Sciarpelletti veniva posto in stato di arresto (Prot. n. 19/12 Reg. Gen. Pen.).
Il sottoscritto Promotore di Giustizia (Prot. n. 19/12 Reg. Gen. Pen.), in data 26 maggio, interrogato l’imputato, gli ha, peraltro, concesso la libertà provvisoria, previa cauzione e con l’obbligo di osservare alcune prescrizioni, disponendo, inoltre, la riunione del presente procedimento a quello Prot. n. 8/12 Reg. Gen. Pen. a carico di Gabriele Paolo, per connessione.
2) Prosecuzione delle indagini in istruttoria formale
Poiché a questo punto, già si configuravano gravi reati di competenza del Tribunale e due imputati posti in stato di arresto, il sottoscritto Promotore di Giustizia, già con provvedimento del 24 maggio 2012, richiedeva l’apertura dell’istruttoria formale ai sensi dell’artt. 187 e segg. c.p.p. Le ulteriori indagini sono, quindi, proseguite sotto la direzione del Giudice Istruttore e con la presenza del sottoscritto Promotore di Giustizia, nella sola funzione di pubblico ministero.
3) Pluralità di reati ed ordine della loro trattazione nell’istruttoria
La Polizia giudiziaria, con i rapporti sopra ricordati, ha provveduto a denunciare a questo Ufficio tutta una serie di reati: delitti contro lo Stato (art. 104 e ss. C.p.); delitti contro i poteri dello Stato(art.117 ess. C.p.); vilipendio delle istituzioni dello Stato (art. 126 C.p.); calunnia (art. 212 C.p.); diffamazione (art. 333 C.p.); furto aggravato (artt. 402, 403 e 404 C.p.); concorso di più persone in reato (art. 63 C.p.); favoreggiamento(art. 225 C.p.); inviolabilità dei segreti (art. 159 C.p.).
In tale situazione l’istruttoria si presentava complessa e laboriosissima e, quindi, suscettibile di durare per un periodo molto lungo.
Si è posta, pertanto, la necessità di stabilire un ordine nella trattazione dei vari capi di accusa ed il Signor Giudice Istruttore, su parere conforme di questo Ufficio, ha dato la precedenza al furto aggravato, anche, perché, per tale reato vi erano due imputati in stato di detenzione.
Contestati i fatti preveduti dalla legge come reato, effettuate le perquisizioni, sentiti i testimoni, proceduto agli interrogatori degli imputati, espletata la perizia, il sottoscritto ritiene che, nell’economia dei giudizi, si possa ormai chiudere l’istruttoria formale, limitatamente al solo reato di furto aggravato e nei confronti degli imputati Paolo Gabriele e Claudio Sciarpelletti, restando, ovviamente, aperta l’istruttoria per i restanti fatti costituenti reato nei confronti dei predetti imputati, e/o di altri. Per questo motivo il Promotore di Giustizia, ai sensi dell’art. 266 c.p.p., chiede la parziale chiusura dell’istruzione formale.
*
E’ possibile visionare il testo integrale della requisitoria sul sito ufficiale della Santa Sede:
http://press.catholica.va/news_services/bulletin/news/29551.php?index=29551&lang=it