I cristiani d'India commemorano i loro martiri

Quattro anni fa le stragi di Kandhamal

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ROMA, venerdì, 31 agosto 2012 (ZENIT.org) – I Cristiani di Madhya Pradesh hanno celebrato la Giornata dei Martiri Cristiani Indiani. Si è trattato di una commemorazione in due tappe, la prima della quali si è tenuta il 26 agosto, quando i fedeli hanno offerto preghiere per quanti hanno sacrificato le loro vite per amore di Gesù Cristo.

La seconda tappa è consistita in una sessione di donazione del sangue e si è tenuta ieri, 30 agosto. La cerimonia di commemorazione si è svolta al quartier generale di Isai Mahasangh a Madhya Pradesh. I partecipanti hanno ricordato la sofferenza che la comunità cristiana sopporta in nome della religione, richiamando la sofferenza del Signore Gesù sulla Croce.

Il campo per la donazione del sangue è stato allestito presso l’Ospedale della Croce Rossa a Bhopal. Isai Mahasangh è l’ente promotore dell’iniziativa da quattro anni. Un gran numero di persone ha partecipato all’iniziativa.

Isai Mahasangh (IMS) che è il movimento leader, afferma che il Cristianesimo inizia con la morte e resurrezione del Signore Gesù. Il suo Apostolo San Tommaso giunse in India nel 52 d.C., dove fu martirizzato. Da allora sono numerosi i seguaci di Cristo che sono morti per salvare la fede e molti di loro sono venerati come santi.

È il terzo anno che viene commemorato l’eroico sacrificio di questi cristiani che sono morti per la fede. Viene ricordato in modo particolare il sacrificio dei Cristiani di Kandhamal.

Il Segretario di Stato Generale di IMS, Jerry Paul h affermato che “il martirio è divenuto fondamentale nella vita della Chiesa sin dall’inizio del Cristianesimo”. Paul ha aggiunto che la veglia di preghiera è iniziata con omaggi floreali dei partecipanti ai martiri. I fedeli hanno cantato il bhajan, declamato versi biblici e pregato.

Le sofferenze si sono concentrate in donne e bambini, che sono stati quindi ricordati in modo speciale da IMS. “È stato anche menzionato l’onore delle tante persone che hanno vissuto questo dolore”, ha detto Richard James, presidente del distretto di Bhopal.

Il segretario e portavoce, John Anthony, ha affermato: “Ancora oggi ci sono più di 20mila sfollati a seguito dei tumulti nella comunità di Kandhamal. Abbiamo bisogno di apprendere la lezione di questi fatti. La religione deve diventare una strada per incontrare Dio, non una fonte di odio”.

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ZENIT Staff

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