Scomparso oggi mons. Flavio Capucci

Il postulatore della canonizzazione di Josemaría Escrivá si è spento questa mattina a Roma all’età di 67 anni

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Si è spento questa mattina a Roma mons. Flavio Capucci. È stato postulatore della causa di canonizzazione di san Josemaría Escrivá, fondatore dell’Opus Dei ed era postulatore della causa di canonizzazione di Mons. Álvaro del Portillo, primo successore di san Josemaría, che sarà presto beato.

Don Flavio era nato a Romanò Brianza in provincia di Como il 19 febbraio 1946. La sua famiglia si trasferì a Napoli quando era ancora bambino. Era un grande appassionato di basket e giocava nelle giovanili della Partenope. È sui banchi del liceo Sannazzaro che, tramite i suoi compagni, conobbe l’Opus Dei, di cui entrò a far parte durante l’ultimo anno di liceo nel 1964. 

Durante gli anni dell’università, dopo aver studiato alla Cattolica di Milano, si è poi laureato in Filosofia a Perugia. Trasferitosi di nuovo a Milano ha diretto per alcuni anni la Residenza Universitaria Torrescalla occupandosi della formazione dei giovani e svolgendo contemporaneamente il lavoro di redattore per la rivista Studi Cattolici.

Dopo la laurea in Teologia conseguita presso l’Università di Navarra, ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale nel 1974. Ha svolto un’abbondante attività pastorale con studenti universitari e nel 1978 è stato nominato postulatore della causa di canonizzazione di san Josemaría da mons. Álvaro del Portillo. La causa ha avuto compimento il 6 ottobre del 2002 con la canonizzazione di san Josemaría celebrata a Piazza San Pietro da Papa Giovanni Paolo II. Durante questo periodo, e anche in seguito, non ha mai cessato di svolgere un intenso ministero sacerdotale, con la predicazione, la direzione spirituale e la celebrazione dei Sacramenti.

Nel 1997 è stato nominato postulatore della causa di canonizzazione di mons. Álvaro del Portillo da mons. Javier Echevarría, prelato dell’Opus Dei. Il 5 luglio scorso il Santo Padre ha firmato il decreto che attribuisce all’intercessione di don Álvaro una guarigione miracolosa, aprendo così la strada alla beatificazione.

Recentemente aveva rilasciato un’intervista nella quale commentava la coincidenza della beatificazione di don Álvaro con l’annuncio della canonizzazione di Giovanni Paolo II: «Per me ha un significato spirituale importante. Tra loro c’era una grande sintonia, al punto che Giovanni Paolo II andò a pregare davanti alle spoglie mortali di don Álvaro nella chiesa di S. Maria della Pace. Quando gli porsero il rituale per la recita del responsorio (la preghiera per i defunti, ndc) il Papa intonò invece la Salve Regina. Per chi era presente fu una grande consolazione».

Fin dagli anni ‘70 era affetto dal diabete, malattia che visse con grande naturalezza e serenità, sapendo nascondere con un sorriso le sue reali condizioni di salute, fino agli ultimi giorni.

Tra le sue pubblicazioni: “Sono così felice” biografia della serva di Dio Monserrat Grases (Ares); “Josemaría Escrivá, santo” un testo che ripercorre l’iter del processo di canonizzazione (Ares); “Un mondo di miracoli, 18 guarigioni di san Josemaría” (Ares). La sua opera più importante consiste in un profondo libro, nel quale analizza i fondamenti teorici e le applicazioni etiche e politiche di Antonio Gramsci.

Il funerale si terrà domani, 8 agosto alle 10.00, nella basilica di sant’Eugenio a Roma.

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ZENIT Staff

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