Sarà stato pure un toscanaccio di quelli burberi e lamentosi, ma Gino Bartali, il grande campione italiano di ciclismo, non ha esitato nemmeno un secondo a rischiare la proprio vita pur di salvare quella di centinaia di ebrei durante gli anni tragici della Shoah. Addirittura, negli anni 1943-44, nel corso degli allenamenti in Toscana, Umbria e Emilia Romagna, Bartali nascondeva nella canna della bicicletta documenti falsi per aiutare i perseguitati a fuggire dall’orrore nazista. Secondo le ricostruzioni storiche, i documenti venivano stampati ad Assisi, nella tipografia di Luigi e Trento Brizi, per poi essere trasportati di nascosto dal ciclista, nelle sue regolari staffette, insieme alle foto per le carte d’identità.
Per questi continui atti di eroismo l’indimenticabile “Ginaccio” molto presto verrà riconosciuto come “Giusto fra le Nazioni”. Sarà cioè inserito nel prestigioso elenco dello Yad Vashem, il Museo della Shoah di Gerusalemme che rende onore ai non ebrei che hanno agito coraggiosamente per salvare la vita anche di un solo ebreo dall’Olocausto. Verrà quindi piantato nel Giardino dei Giusti un ulivo con il nome del ciclista.
L’iter per il riconoscimento di Bartali come “Giusto” è iniziato diversi anni fa, poco tempo dopo la sua morte avvenuta nel 2000. Ora è il rabbino di Firenze, Jospeh Levi, ad aver risollevato la questione, affermando la scorsa settimana, durante le celebrazioni del 69° della Liberazione di Firenze dall’occupazione nazifascista: “Probabilmente ben presto Gino Bartali sarà riconosciuto fra i ‘Giusti delle nazioni’”. ”Ci vuole ancora un po’ di tempo – ha aggiunto – ma non molto. A breve, l’apposita commissione dovrebbe comunicare l’esito delle sue indagini e ho modo di sperare che sarà positivo”.
Anche il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, nel corso dell’evento a Palazzo Vecchio, ha ricordato l’impegno della città e della comunità ebraica fiorentina affinché Bartali venga inserito nell’elenco dello Yad Vashem. Ha poi affermato: “Era molto fiorentino, si lamentava sempre, ma era uno che faceva”. Ancora non si ha una data certa. Si spera però che il campione italiano – la cui carriera annovera oltre 200 vittorie, tra cui due Tour de France e tre Giri d’Italia – possa raggiungere al più presto anche questo traguardo.