Nuova tappa per i medici italiani del Regnum Christi in missione in Messico: Akumal. Gli specialisti sono approdati ieri nella cosiddetta “Città delle tartarughe”, nota per le sue immense spiagge che arrivano fino alle prime propaggini della Selva – e sono stati accolti con gioia dalla popolazione locale nel nucleo più antico della città, in una scuola vicino alla Chiesa parrocchiale.
Gli abitanti di Akumal hanno molto ammirato la semplicità e la discrezione dei medici italiani che hanno subito chiarito di trovarsi nel luogo per dare supporto alla comunità medica locale e per vivere un giorno di comunione non nella “sovrapposizione”, ma nella “condivisione”.
Padre sergio Cordova, responsabile della missione, insieme al dottor Gabriele Pieralisi, ha fatto visita al vicino Medical Center accolti dal dottor Esteban, esperto in ortopedia, che ha spiegato come il centro abbassi i prezzi nel caso di malattia di un abitante della comunità locale – nonostante anche qui i mezzi di sussistenza siano molto precari – mentre i prezzi per le prestazioni mediche aumentano in caso di richieste da parte dei turisti presenti nelle strutture della “Città delle tartarughe”.
Akumal è così denominata per la grande presenza di tartarughe marine. Alcune ricerche indicano che questi animali possono determinare il loro percorso in base all’intensità del magnetismo terrestre. In altre parole, è come se avessero insito nel loro organismo una cartina o un GPS che indica loro in che direzione dirigersi. Questa abilità permette alle tartarughe di nuotare per lunghe distanze e di superare le intemperie delle correnti atlantiche, trovando i posti e spiagge per deporre le uova. Quando i gusci di quest’ultime si schiudono i piccoli della tartaruga si muovono verso il mare, guidati dal campo magnetico. Qui arrivano e diventano adulti. Quando arriva poi il tempo stabilito, le tartarughe marine iniziano il loro viaggio di ritorno verso le spiagge nelle quali sono nati.
In questo scenario naturale meraviglioso i medici italiani del Regnum Christi hanno visitato molti pazienti locali, soprattutto nel pomeriggio dal momento che molte persone uscivano dal lavoro e subito dopo correvano a farsi visitare, coscienti dei loro problemi di salute. Domani la missione proseguirà ancora nella selva, in un villaggio Maya isolato. Nell’èquipe dei medici italiani, c’è anche la dottoressa Valentina Bellinghieri, la ginecologa del gruppo, che ha risposto ad alcune domande di ZENIT.
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Dottoressa, lei dove lavora a Roma?
Dott.ssa Bellinghieri: Io sono ginecologa all’Ospedale Fatebenefratelli di Roma e all’Ospedale israelitico.
Perchè ha deciso di partecipare a questa missione in Messico?
Dott.ssa Bellinghieri: Per portare la mia professionalità e arrricchirmi di emozioni.
La cosa più bella di questa missione?
Dott.ssa Bellinghieri: La riconoscenza e l’umiltà degli abitanti locali.
Oggi ad Akumal cosa ha apprezzato maggiormente?
Dott.ssa Bellinghieri: La gentilezza e l’estrema disponibilità della gente. Anche gli altri miei colleghi sono rimasti colpiti dall’accoglienza che la popolazione locale ha riservato a noi medici.