Che rapporto c’è tra la Filosofia il Concilio Vaticano Ii e il mondo moderno? Che cosa ha detto il Vaticano II sul rapporto tra la filosofia moderna e la teologia? In che modo la filosofia classica ha plasmato e sta plasmando ancora oggi il cristianesimo? In che modo la filosofia moderna dialoga con il cristianesimo: conflitto o dialogo, sviluppo o decadenza? E la filosofia in che modo? E la filosofia ha ancora un ruolo in un mondo che tende sempre più all’utilitarismo? Per rispondere a queste ed altre domande sul tema la Facoltà di Filosofia dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum ha organizzato una giornata di studio.
Giovedì 7 novembre 2013, insegnanti, studiosi, studenti, filosofi e cultori si troveranno infatti, dalle 9 alle 17.30, nell’auditorium Giovanni Paolo II dell’Ateneo per discutere sul tema: “La storia e l’attualità del Concilio Vaticano II, in rapporto a questioni filosofiche, morali e sociali”. Dal 1965 ad oggi infatti il Concilio Vaticano II ha innovato, rinnovato e ridefinito il rapporto tra teologia, società e scienza, senza dimenticare la tradizione e la ricchezza storica, culturale e spirituale della fede cattolica, mediandola con le nuove istanze del mondo contemporaneo.
L’evento è gratuito e aperto a tutti gli interessati. Il programma prevede i saluti del Rettore, P. Jesús Villagrasa, L.C., con un intervento su La filosofia di San Tommaso d’Aquino e il Concilio Vaticano II. Seguiranno gli interventi del Prof. Vittorio Possenti, dell’Università di Venezia, il Prof. P. Juan Grabriel Ascencio, L.C., il Prof. Guido Traversa, dell’Università Europa di Roma e il Prof. P. Leopoldo Prieto, dell’Università San Damaso di Madrid (Spagna). Durante il pomeriggio, si terranno le presentazioni del Prof. P. Dominic Farrell, L.C, il Decano della Facoltà di Filosofia, P. Rafael Pascual L.C. e il Prof. D. Alain Contat, che chiuderà i lavori, prima del dibattito, con il temaL’Ermeneutica del Vaticano II e la metafisica della partecipazione.
Per approfondire la storia e la conoscenza del tema e per capire le motivazioni che hanno portato all’organizzazione di questa conferenza, ZENIT ha intervistato il Prof. D. Alain Contat, S.T.L., professore ordinario di filosofia al Regina Apostolorum.
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Quali sono le ragioni per cui il Regina Apostolorum ha organizzato un incontro sul Concilio Vaticano II e la filosofia?
Prof. Contat: L’Ateneo, in quanto istituzione accademica pontificia, non poteva passare sotto silenzio il cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II. Fra i tanti possibili modi di procedere a questa commemorazione, ci è sembrato che il rapporto del Concilio alla filosofia fosse simultaneamente assai importante e meno studiato di altre tematiche.
Il Vaticano II ha avuto un particolare interesse per il rapporto tra la Chiesa il mondo moderno. In che modo si rapporta la filosofia con la modernità?
Prof. Contat: Con un necessario aggiornamento, secondo l’espressione del beato Giovanni XXIII. Il Vaticano II cercò infatti, di varare un nuovo rapporto della cattolicità con il mondo uscito dalle rivoluzioni politiche e culturali che si sono succedute nell’Ottocento e nella prima metà del Novecento, senza rinunciare a nulla di ciò che c’è di veramente definitivo e sovra storico nella vita e nella dottrina della Chiesa. Ne risulta che il Vaticano II comporta sia una dimensione di riforma che una di continuità, come sottolineò il Papa emerito, Benedetto XVI. Ora la filosofia è una disciplina nella quale, nel profilo storico come in quello teoretico, questa dualità è molto presente: in quanto essa è aperta a tutte le istanze delle più recenti scienze umane e dei loro progressi, essa deve integrarle in una visione globale nell’uomo e dell’essere; ma in quanto la filosofia non può non essere protesa verso i valori trascendentali del vero e del bene, essa si riallaccia ad una tradizione che risale ai grandi pensatori dell’Antichità e del Medioevo cristiano.
Quali sono le difficoltà che si incontrano oggi nello sforzo di rinnovamento filosofico richiesto dal Concilio Vaticano II?
Prof. Contat: In questo doppio sforzo, le due difficoltà maggiori sono, da una parte, il giusto modo di assimilare il patrimonio perennemente valido lasciatoci in eredità dai secoli passati che non sia meramente formale e ripetitivo, e, d’altra parte, la notevole moltiplicazione e frammentazione dei saperi che caratterizza il nostro tempo, che rende difficile lo sforzo di riflessione e di sintesi proprio della filosofia.
Che cosa propone l’Ateneo Regina Apostolorum, per superare tali difficoltà?
Prof. Contat: Per tentare di rimediare a questi due pericoli, la Facoltà di filosofia insiste molto sull’acquisizione, da parte dello studente, di una solida cultura personale, che attinga alle fonti e copra tutti i periodi della storia della filosofia, e tenda ad essere insieme organica ed aperta.