L’attenzione della Santa Sede al dramma dei profughi siriani si concretizzerà in una missione sanitaria per i bambini rifugiati in Libano. L’iniziativa, promossa dal Pontificio Consiglio “Cor Unum”, dall’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù” e da Caritas Libano, è stata presentata stamattina in Sala Stampa Vaticana.
Si tratta di una “straordinaria manifestazione di come la Chiesa sappia agire con un cuore solo sotto l’insegna della Croce, nella volontà di legare in maniera sempre più stretta la carità con l’evangelizzazione”, ha affermato il cardinale Robert Sarah, presidente del Pontificio Consiglio “Cor Unum”.
Attraverso i fondi stanziati per questa importante missione, ha spiegato il cardinale Sarah, sarà possibile aiutare da subito tra i 3000 e i 4000 bambini, acquistando il materiale pediatrico necessario.
Con l’approssimarsi delle festività natalizie, periodo durante il quale “purtroppo il consumismo sopravanza spesso il messaggio dell’Annuncio della Nascita di Gesù”, ha proseguito il porporato, “il regalo più bello che possiamo fare per aiutare i bambini che soffrono a causa della guerra siriana” è quello di “far ritrovare loro il sorriso e di poter continuare a vivere, accompagnandoli in una crescita che deve essere non solo materiale, ma anche e soprattutto spirituale e umana”.
Riportando le statistiche sui rifugiati siriani, Sarah ha ricordato che questi sono “più di 2 milioni”, la maggior parte dei quali fuggiti in vari paesi del bacino mediterraneo, in particolare in Libano (800mila), Giordania (515mila) e Turchia (460mila). Inoltre il 52% della totalità dei profughi è composto da bambini e ragazzi sotto i 17 anni. A questi numeri si aggiungono i 4 milioni di sfollati rimasti all’interno delle frontiere siriane.
Dopo aver ricordato la preoccupazione di papa Francesco in merito al dramma siriano e i numerosi appelli del Pontefice per la pace nella regione, il cardinale ha rammentato anche l’istituzione a Beirut di un ufficio informazioni sulla distribuzione degli aiuti.
Grazie a questo ufficio, complessivamente sono pari a 78 milioni di dollari, gli stanziamenti della Chiesa Cattolica, in particolare nei settori dell’educazione, dell’assistenza agli anziani e dell’alimentazione, distribuiti in 20 città siriane e ai rifugiati oltreconfine.
Sarah ha infine annunciato un suo viaggio in Libano dal 4 all’8 dicembre prossimi, in cui, assieme al segretario del suo dicastero, monsignor Giampietro Dal Toso, incontrerà i vescovi e gli organismi di carità, e verificare al tempo stesso il procedere della missione sanitaria avviata per i bambini siriani.
Di seguito è intervenuto il professor Giuseppe Profiti, presidente dell’Ospedale Bambino Gesù, ricordando le principali iniziative della celebre struttura sanitaria romana. “In Libano – ha spiegato Profiti – ora, in cooperazione con Caritas Libano e Cor Unum, l’Ospedale andrà a supportare nella regione della Bekaa lo screening dei bambini e la somministrazione gratuita di medicinali. Il Progetto prevede di supportare Caritas finanziando un medico ed un infermiere locale che possano raggiungere i campi profughi della regione offrendo servizi alle donne e bambini che non avrebbero accesso a servizi sanitari qualificati”.
Da parte sua, monsignor Simon Faddoul, presidente di Caritas Libano, ha parlato di una situazione in Siria “in via di peggioramento”, in cui sempre più persone sono costrette a fuggire in Libano. Dall’aprile 2011 ad oggi, la Caritas libanese ha assistito 32mila famiglie, per un totale di circa 160mila persone (di cui il 94,3% musulmani e il 5,7% cristiani).
Caritas Libano sta operando presso 382 scuole per aiutare i 26.944 bambini coinvolti nel programma di aiuto. Nei soli mesi di settembre e ottobre 2013, la Caritas ha fornito i seguenti servizi:
– 6177 servizi di assistenza infermieristica
– 4079 consulti pediatrici e generali
– 677 consulti ginecologici
– 5077 servizi farmaceutici
– 158 test ad ultrasuoni
– 301 vaccini
Il piano è quello di “fornire le infrastrutture necessarie e le risorse umane in maniera adeguata”, in modo che Caritas Libano sia “direttamente responsabile della gestione dei contributi finanziari e in natura forniti dal Cor Unum e dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù”, ha aggiunto monsignor Faddoul.
È infine intervenuta la dottoressa May El Hachem, responsabile di Dermatologia al “Bambino Gesù”, capo progetto della missione in Libano, promossa nell’ambito delle attività Internazionali dell’ospedale pediatrico romano.
La dottoressa El Hachem ha riferito della sollecitazione giunta da monsignor Gabriele Caccia, nunzio apostolico in Libano, ai fini di un intervento della Santa Sede, e ha spiegato che il programma di assistenza è ad ampio raggio, coinvolgendo i settori scolastico e sociale, ma che il nucleo centrale è rappresentato dalle cure pediatriche.
Si procederà dunque con cure pediatriche di base e vaccinazioni e con la fornitura di farmaci e un compenso agli operatori sanitari libanesi. L’ambulatorio sarà allestito in un nuovo ospedale costruito su un terreno del Vescovado Maronita.
La missione, che avrà luogo ai confini con la Siria, in una regione a maggioranza musulmana, vulnerabile ai conflitti militari e disagiata dal punto di vista dei servizi, partirà nei prossimi giorni, a inizio dicembre, e avrà una durata iniziale di tre mesi.