Nasce in Europa la Federazione per la vita (Seconda parte)

Elisabetta Pittino racconta il successo dell’iniziativa “Uno di Noi” e indica la strada per fare dell’Europa il continente per la vita e per la famiglia

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Per chi stavamo “combattendo” e per chi chiedevamo di “combattere”?

Abbiamo risposto che Si valeva la pena faticare, anche perdere un poco la propria vita per prendersi cura di “Uno di Noi”, dell’embrione umano, del debole.

Valeva la pena anche se non avessimo raggiunto l’obiettivo delle firme, perché vale sempre la pena offrire amore gratuito. Così ci ha insegnato Cristo.

Così una rete per la vita è nata ed cresciuta spontaneamente intorno a “Uno di Noi”, è bastato mettere in relazione le persone tra di loro.

Prendersi cura dell’embrione, aprire l’Europa alla speranza, a una speranza piccola come un concepito, ma vigorosa, valeva la pena.

Durante la Week for Life al Parlamento Europeo di Bruxelles, il coordinatore polacco, Jakub Baltroszewicz, fu il primo ad esprimere ad alta voce all’Assemblea Generale la volontà e la necessità di continuare “Uno di Noi” anche dopo il 1° novembre, data in cui si concludeva la raccolta firme.

Per questo invitò tutti a Cracovia. Poi anche gli altri coordinatori, durante le Assemblee successive espressero questa volontà di continuare l’avventura.

Nel confrontarmi con Ana e Jakub, nel sentire gli altri coordinatori, ho scoperto con gioia che avevamo la stessa idea e che sentivamo che questo era il momento per lavorare in unità.

Inoltre tutti noi impegnati nell’iniziativa avevamo la coscienza di non poter disperdere questa forza nata spontaneamente.

Da lì è nata una prima bozza di Federazione, un canovaccio su cui lavorare con tutti gli altri, che poi abbiamo presentato a Cracovia.

Chi sono i rappresentanti che sono stati votati?

Elisabetta Pittino: L’Assemblea Generale di “Uno di Noi” a Cracovia ha lanciato le basi per una Federazione Europea. Nella Dichiarazione finale votata dall’Assemblea, sono stati confermati gli organi esistenti: l’Assemblea Generale formata dai 28 stati membri, i 28 coordinatori nazionali, la coordinatrice Esecutiva Ana del Pino, il Comitato Esecutivo (Carlo Casini, Jaime Mayour Oreja, Pablo Siegrist, Michele Trotta, Jakub Baltroszewicz, Edit Frivaldszky). Il lavoro di preparazione per la neonata Federazione (statuto, struttura, equipe…) e la responsabilità delle comunicazioni ai mass media relativa al nuovo soggetto è stata affidata al Comitato Esecutivo che a breve si troverà per definire in maniera più dettagliata un piano di azione.

Quali sono gli obiettivi a breve ed a lungo termine che la Federazione intende raggiungere?

Elisabetta Pittino: Conclusasi la fase della raccolta firme, si apre un tempo di attesa durante il quale le autorità nazionali rilasciano la certificazione delle firme.

Dopodichè la Federazione “Uno di Noi” si occuperà di portare avanti la fase successiva dell’iniziativa, cioè la preparazione della Pubblica Udienza davanti alle Istituzioni.

In sostanza la Federazione ha cominciato durante il Congresso di Cracovia a preparare la Pubblica Udienza, invitando vari esperti medici, giuristi, scienziati, politici.

In questi mesi si continuerà in maniera sempre più approfondita questa preparazione secondo le linee guida decise e cioè la produzione di materiale informativo e conoscitivo da fare avere ai parlamentari, ai loro assistenti e alle istituzioni.

La preparazione di congressi, soprattutto in materia scientifica, per approfondire la questione in merito alla sovvenzione alla ricerca delle cellule staminali; la preparazione di Dichiarazioni di sostegno all’Iniziativa Uno di Noi, da parte di giuristi, politici e medici ricercatori, scienziati.

La dott.ssa Monica Barahona, i professori Gianluigi Gigli, Massimo Gandolfini e Pino Noia sono stati incaricati di creare uno “scientific board” europeo che dovrebbe occuparsi di dare una base scientifica per la pubblica udienza.

Nel lungo termine gli obiettivi sono prima di tutto quello di consolidare ed ampliare la rete associativa che si è creata e di migliorarne il coordinamento. Si vuole creare una rete di servizi che sia utile alle associazioni rappresentate dalla Federazione e alle persone assistite dalle associazioni.

Si vuole offrire a tutti i cittadini europei e ai migranti un servizio che prima di tutto faccia conoscere le numerose possibilità di assistenza che le realtà pro vita offrono ai bambini, alle madri, alle donne, alle famiglie.

Uno dei primi obiettivi è di migliorare il sito esistente, poi fornire formazione per le associazioni, aiutarle nella creazione di progetti a vantaggio della maternità, della paternità, dell’embrione; si vuole anche arrivare ad offrire consulenza e assistenza giuridica in materia di difesa della vita umana e di obiezione di coscienza; si vuole migliorare e rendere effettiva la libera circolazione dei servizi relativi alla difesa della dignità e della vita umana in UE.

Poi si vuole che la Federazione sia rappresentativa delle associazioni a difesa della persona umana in particolare nelle sue fasi più delicate (inizio vita, maternità, malattia, handicap, anzianità, fine vita), che diventi l’interlocutore delle Istituzioni Europee e possa intervenire concretamente nelle politiche europee che riguardano questi temi, che intervenga in maniera autorevole a livello culturale in Europa.

Per questo lo “scientific board” di cui si è detto sopra dovrebbe essere una realtà fissa all’interno della Federazione, pronto ad aggiornare sulle questioni etico-scientifiche e pronto anche a proporre nuovi studi e ricerche.

Pensiamo in grande… per ora anche se non abbiamo i fondi, abbiamo la certezza che difendere l’embrione umano sarà la battaglia dell’inizio del millennio, quella più importante, quella per la libertà e la effettiva uguaglianza di ogni donna e di ogni uomo dal concepimento fino alla morte naturale.

(La prima parte è stata pubblicata ieri, venerdì 29 novembre)

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Antonio Gaspari

Cascia (PG) Italia Studi universitari a Torino facoltà di Scienze Politiche. Nel 1998 Premio della Fondazione Vittoria Quarenghi con la motivazione di «Aver contribuito alla diffusione della cultura della vita». Il 16 novembre del 2006 ho ricevuto il premio internazionale “Padre Pio di Pietrelcina” per la “Indiscutibile professionalità e per la capacità discreta di fare cultura”. Il Messaggero, Il Foglio, Avvenire, Il Giornale del Popolo (Lugano), La Razon, Rai tre, Rai due, Tempi, Il Timone, Inside the Vatican, Si alla Vita, XXI Secolo Scienza e Tecnologia, Mondo e Missione, Sacerdos, Greenwatchnews. 1991 «L'imbroglio ecologico- non ci sono limiti allo sviluppo» (edizioni Vita Nuova) . 1992 «Il Buco d'ozono catastrofe o speculazione?» (edizioni Vita Nuova). 1993 «Il lato oscuro del movimento animalista» (edizioni Vita Nuova). 1998 «Los Judios, Pio XII Y la leyenda Negra» Pubblicato da Planeta in Spagna. 1999 «Nascosti in convento» (Ancora 1999). 1999 insieme a Roberto Irsuti il volume: «Troppo caldo o troppo freddo? - la favola del riscaldamento del pianeta» (21mo Secolo). 2000 “Da Malthus al razzismo verde. La vera storia del movimento per il controllo delle nascite” (21mo Secolo, Roma 2000). 2001 «Gli ebrei salvati da Pio XII» (Logos Press). 2002 ho pubblicato tre saggi nei volumi «Global Report- lo stato del pianeta tra preoccupazione etiche e miti ambientalisti» (21mo Secolo, Roma 2002). 2002 ho pubblicato un saggio nel nel Working Paper n.78 del Centro di Metodologia delle scienze sociali della LUISS (Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli di Roma) «Scienza e leggenda, l’informazione scientifica snobbata dai media». 2003 insieme a VittorFranco Pisano il volume “Da Seattle all’ecoterrorismo” (21mo Secolo, Roma 2003). 2004 ho pubblicato insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti” (Edizioni Piemme). 2004 coautore con del libro “Emergenza demografia. Troppi? Pochi? O mal distribuiti?” (Rubbettino editore). 2004 coautore con altri del libro “Biotecnologie, i vantaggi per la salute e per l’ambiente” ((21mo Secolo, Roma 2004). 2006 insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti 2” (Edizioni Piemme). 2008 insieme a Riccardo Cascioli il libro “Che tempo farà… Falsi allarmismi e menzogne sul clima (Piemme). 2008, è stata pubblicata l’edizione giapponese de “Le bugie degli ambientalisti” edizioni Yosensha. 2009. insieme a Riccardo Cascioli “I padroni del Pianeta – le bugie degli ambientalisti su incremento demografico, sviluppo globale e risorse disponibili” (Piemme). 2010 insieme a Riccardo Cascioli, è stato pubblicato il volume “2012. Catastrofismo e fine dei tempi” (Piemme). 2011 Questo volume è stato pubblicato anche in Polonia con l’imprimatur della Curia Metropolitana di Cracovia per le e3dizioni WYDAWNICTTWO SW. Stanislawa BM.

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