Di Miriam Díez i Bosch
CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 12 dicembre 2007 (ZENIT.org).- La Madonna di Guadalupe, la cui festa si celebra il 12 dicembre, è un modello per i comunicatori, ha affermato il presule al quale Benedetto XVI ha affidato la pastorale dei mezzi di comunicazione.
L’Arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, è autore di un messaggio ispirato all’imperatrice delle Americhe nel quale suggerisce ai comunicatori di adattarsi, come lei, alla mentalità dei loro interlocutori.
“Siamo docili come lo è stata Maria di Guadalupe, segnalata da Giovanni Paolo II come modello di evangelizzazione perfettamente inculturata”, esorta.
“Ella si adatta alla mentalità del suo interlocutore, alla sua cultura, al suo ritmo”, suggerisce in un videomessaggio il presidente del dicastero vaticano dedicato a promuovere la comunicazione.
Contemplando la “Guadalupana”, l’Arcivescovo sottolinea come “il suo messaggio non è fatto solo di parole. E’ gesto, è forma, è immagine, è linguaggio, è idioma. E’ una comunicazione amorosa e piena di accettazione per il mondo dell’altro, ed esercita allo stesso tempo un effetto dinamizzatore che cambia per sempre l’interlocutore”.
Il messaggio ricorda che la bella e ormai tradizionale espressione, “continente della speranza”, è stata illuminata dall’Enciclica Spes salvi, “nuovo dono con cui Papa Benedetto XVI alimenta la nostra coscienza cristiana”.
Per comunicare è necessario un incontro personale con Gesù Cristo, avverte l’Arcivescovo Celli, che segnala come nella Conferenza Generale dell’Episcopato Latinoamericano, celebrata nel maggio scorso ad Aparecida (Brasile), si è insistito sul discepolato e sul vivere personalmente l’incontro con Cristo.
“Il primo passo del cammino segnalato dai Vescovi è un incontro personale con il Signore Gesù, un’esperienza di profonda amicizia con Lui, senza la quale la vita cristiana semplicemente non esiste”, ricorda il presule.
“Questo invito è rivolto in modo particolare ai comunicatori e ‘tessitori di reti’, per porre il volto di Cristo negli spazi della vita quotidiana della società”, aggiunge.
“Pensiamo a come possiamo, nei nostri campi d’azione specifici, favorire il fatto che i lettori, gli ascoltatori, i telespettatori, gli utenti… incontrino Gesù Cristo in ciò che comunichiamo”, suggerisce.
“Se riusciremo a far sì che i nostri interlocutori e destinatari incontrino il Signore nelle nostre opere di comunicazione, possiamo essere sicuri che Egli farà fruttare lo sforzo”, assicura.
In questo periodo d’Avvento, l’Arcivescovo esorta ad “essere come quegli angeli che vennero inviati ad annunciare ai pastori la grande gioia, l’avvenimento più grande della storia”.
La Madonna di Guadalupe apparve presso la collina del Tepeyac (Messico) nel 1531 – l’ultima volta il 12 dicembre – all’indio Juan Diego, canonizzato da Giovanni Paolo II. La sua immagine rimase impressa nel mantello dell’indio, e ancora oggi, a secoli di distanza, rimane intatta. Non si tratta di una pittura, né di un disegno o comunque di un’opera umana, e suscita la devozione di fedeli di tutto il mondo e l’interesse della scienza.
E’ possibile ascoltare il messaggio di monsignor Celli in lingua spagnola sul sito www.pccs.it
[Traduzione di Roberta Sciamplicotti]