Da anni l’amico Umberto mi scriveva che voleva incontrarmi e scambiare con me quattro chiacchiere. Ma ha lasciato scorrere tanto tempo da dimenticare il timbro della mia voce. Infatti un giorno mi arriva al cellulare una sua chiamata; distinguo immediatamente la sua voce e rispondo senza esitazione:
-Ciao Umberto, come stai?… Ma lo sento esitante a tal punto che mi scambia per Silvio…
-No, no…sono proprio Andrea; parla pure.
-Caspita, ho sbagliato numero.
-No, no…hai indovinato; sono proprio Andrea, hai indovinato.
Ma in risposta ha parole di sommesso rammarico e mette giù la cornetta. Dopo un attimo di riflessione, ricorda, riconosce la mia voce e… mi ritelefona, scusandosi, con un’esplosione di gioia.
Penso a quante volte Gesù mi parla o vuole parlare al cellulare della mia anima; lo fa di preferenza tramite la voce dei miei fratelli…Alle volte esito a rispondere, o addirittura abbasso l’ascolto, non riconoscendo la sua voce nel prossimo.
Anch’io smemorato scordo il timbro della voce di Gesù che comunque mi vuol sempre parlare da qualsiasi persona.
Addolorato per l’indelicatezza della mia “distrazione”…passo subito a riparare: mi affretto a rifarmi con un atto d’amorosa attenzione; ne nasce un’esplosione di gioia profonda.
Ciao da p. Andrea
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