Apprezzamento dei Vescovi italiani per i “Punto Famiglia” delle Acli

Iniziativa per dare risposte concrete ai problemi quotidiani delle famiglie

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ROMA, venerdì, 12 giugno 2009 (ZENIT.org).- L’ “apprezzamento da parte dei Vescovi italiani” per i “Punto Famiglia” delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani (Acli) è stato espresso questo venerdì dal Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), mon. Mariano Crociata, in occasione della presentazione all’Università Lumsa di Roma di queste iniziative realizzate con i contributi del 5 per mille.

Già attivi in numerosi comuni e province, i “Punti famiglia” sono la risposta delle Acli alle esigenze e difficoltà delle famiglie italiane: forme innovative di aggregazione e servizio sul territorio, nei quali le famiglie possano sperimentare e vivere positivamente l’appartenenza ad una comunità, ricevere ed offrire solidarietà, trovare insieme risposte ai bisogni specifici, in una logica di mutuo aiuto e solidarietà interfamiliare.

Tra le attività realizzate in tutta Italia figurano per esempio un nuovo parco giochi ad Agrigento, un corso di musicoterapia per bambini a Cagliari, un gruppo di acquisto solidale per famiglie a Roma, un laboratorio di informatica per anziani a Biella, un mercatino di scambio ad Imperia.

Finora sono 60 i Punto Famiglia delle Acli già attivi o in cantiere tra province e regioni: distribuiti equamente tra Nord (20), Centro (21) e Sud (20).

L’obiettivo delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani è tuttavia quello di arrivare a 200 entro la fine del 2010, potendo contare sui contributi del cinque per mille destinati alle Acli.

Nel suo intervento mon. Mariano Crociata ha sottolineato l’importanza della “promozione di un pieno protagonismo familiare”, denunciando “una sorta di cecità del sistema sociale verso la famiglia”, la sua “invisibilità agli occhi dei mass media, delle istituzioni politiche ed economiche”, ma anche i “tentativi di neutralizzazione della famiglia stessa, ossia di negazione e rimozione della sua specificità, mediante un’assimilazione indifferenziata di tutte le relazioni fra individui”.

“Privata di questo valore aggiunto – ha continuato – , la società fatalmente si indebolisce e si espone al prevalere di dinamiche disgregative e di squilibrio”.

La famiglia, ha spiegato, è infatti “il luogo in cui viene coltivato il senso ultimo della vita umana, si promuovono i valori primari della socialità e della reciprocità, si fondano le basi delle norme di vita e si sviluppa il primo modello di bene comune”.

Per questo solo un “welfare più amico della famiglia, attuato con il riconosciuto protagonismo delle famiglie stesse”, potrà essere “il motore possibile della ripresa e dell’innovazione sociale”.

“Noi crediamo nel protagonismo familiare – ha detto nel suo intervento il Presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero – nella famiglia come risorsa per l’intera comunità. Per questo il nostro intento è duplice: da un lato sostenere la famiglia nei suoi bisogni e nelle sue difficoltà, dall’altro promuoverla nelle sue potenzialità”.

“ I nostri obiettivi – ha poi sottolineato – sono questi: sostenere come associazione il protagonismo civico delle famiglie; ottenere il riconoscimento – a livello culturale e politico – di una vera e propria cittadinanza familiare; contribuire a costruire una società a misura di famiglia”.

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ZENIT Staff

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