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Cannabis legale? Medici dell'adolescenza lanciano l'allarme

Pubblicato un documento scientifico. Diffidata inoltre la Boldrini dall’accettare la discussione del progetto di legge per legalizzare la cannabis

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Mentre prosegue la campagna promossa dai Radicali Italiani e dall’Associazione Luca Coscioni, intitolata “Legalizziamo.it”, per accompagnare la proposta di legge per la legalizzazione della cannabis, sul tema si è espressa anche la Società Italiana di Adolescentologia e Medicina dell’adolescenza.
L’associazione, che dal 1991 “si occupa – come si legge nel sito – della salute e delle strategie educative e preventive per la salute degli adolescenti”, ha pubblicato un documento scientifico – rivela il presidente Giuseppe R. Brera – “che mostra inconfutabilmente come la diffusione del consumo della Cannabis sia un grave attentato alla salute dei minori, e alla salute pubblica, tutelati dall’art. 31 e 32 della Costituzione”.
Di qui l’accusa di incostituzionalità di questa legge. Spiega Brera nel sito www.adolescentolgia.it: “I principi farmacologicamente attivi della Cannabis, alla luce delle conoscenze attuali, che possono tuttavia trovare applicazioni sanitarie ancora in fase di studio, provocano disturbi cognitivi, problemi comportamentali e gravi problemi psichiatrici, quali disturbi schizofrenici, raddoppiano il rischio di tumori al polmone. I disturbi cognitivi aumentano in modo drammatico il rischio di abbandono scolastico e d’incidenti stradali, di cui tutta la popolazione già diviene vittima, per il clima diffuso di tolleranza nella società”.
Per corroborare tale tesi, Brera si serve di uno studio canadese del 2012, dal quale emerge che l’uso di cannabis in un anno ha causato “287 morti, 10.553 anni persi per mortalità prematura, 55.813  anni per disabilità, 66.346 anni persi per disabilità riferite a cause specifiche come schizofrenia, tumori al polmone e incidenti stradali”.
Negli Usa nel 2015 la National Epidemiological Survey on Alcohol and Related Conditions (Nesarc) ha decretato: “Il consumo regolare della sola Cannabis è associato a più alti tassi di patologie psichiatriche ed è predittivo di un maggior rischio di disturbi da attacchi di panico con agorafobia, fobia sociale, disturbi bipolari, il tabagismo ,disturbi d’ansia, depressivi, mentre l’alcool era predittivo di un tasso più basso rispetto alla media di questi problemi”.
Diversi gli studi citati da Brera sul nesso consumo di cannabis-tumori, come già spiegato dal prof. Umberto Tirelli su ZENIT. il presidente della Società Italiana di Adolescentologia e Medicina dell’adolescenza sottolinea poi come “la legalizzazione della droga porta ad un aumento della sperimentazione e del consumo in consumatori abituali che sono dipendenti e quindi l’esposizione al rischio per la salute individuale e sociale aumenta”.
A tal proposito cita il III report del Colorado Rocky Mountain High Intensity Drug Traficking Area”, Stato il cui consumo è stato legalizzato. Si parla di “aumento generale del 32% della mortalità legata in incidenti stradali associata al consumo di Cannabis; aumento di interventi di pronto soccorso nel 29% e di ospedalizzazioni del 38% legate al consumo di cannabis; aumento delle chiamate per il centro antiveleni del 72%, aumento del 40% delle espulsioni da scuola rispetto al 2008, 2000 pacchi intercettati contenenti cannabis diretti ad altri Stati Usa con un aumento del 25%. Inoltre sono stati registrati altri fenomeni come l’aumento della criminalità del 10%”.
“Al problema del danno alla salute individuale e pubblica – prosegue Brera – va aggiunto il reale rischio di allargamento del consumo ad altre droghe come la cocaina e l’eroina, da parte del consumatore di Cannabis, rilievo costante a livello individuale ma non scientificamente matematico, con un doppio implemento dello spaccio, il primo dovuto alla creazione di un mercato parallelo dello spaccio della Cannabis nei confronti dei minori – un buon metodo per promuovere l’inclusione lavorativa degli immigrati, già molto attivi nel campo -, l’altro più legato all’organizzazione criminale, che ne trarrebbe vantaggi per cocaina e eroina e altro”.
Alla luce di questi dati, la Società Italiana di Adolescentologia e Medicina dell’adolescenza ha diffidato il presidente della Camera, Laura Boldrini, dall’accettare la discussione del progetto di legge per legalizzare il consumo di cannabis. Discussione il cui inizio è previsto dopo il 12 settembre, alla ripresa dei lavori parlamentari.
[a cura di Federico Cenci]

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ZENIT Staff

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