CHIANG MAI, venerdì, 26 giugno 2009 (ZENIT.org).- Il 21 giugno il Vescovo della Diocesi thailandese di Chiang Mai, Xavier Francis Vira Arpondratana, il Vescovo emerito Joseph Sanwan Surasarang, 16 sacerdoti e 700 persone hanno celebrato ufficialmente l’apertura della Casa “Don Bosco”.
La Casa “Don Bosco” di Chiang Mai, fondata nel 2006, è situata in una zona di poco meno di un ettaro. E’ un centro di educazione per giovani creato con l’obiettivo di aiutarli a continuare il programma educativo con un tirocinio di tre anni, rende noto l’Agenzia di Notizie Salesiana (ANS).
I giovani avranno l’opportunità di accedere a conoscenze e competenze per essere pronti ad affrontare la vita, riuscendo a sostenere il peso della propria famiglia e a vivere con spirito di dignità nella società, seguendo la loro attività religiosa.
Attualmente la Casa “Don Bosco” di Chiang Mai ha tre dormitori per giovani (ciascuno dei quali può accogliere 20-25 persone) con i rispettivi servizi, due lavanderie, una struttura per la cucina e il refettorio, una libreria, una sala da studio, un campo da calcio, uno da basket, una cappella e altri ambienti.
La Casa “Don Bosco” può ospitare circa 100 giovani e oggi ne ha 70, ai quali si uniscono altri sette che stanno seguendo un cammino vocazionale.
Tutti i ragazzi appartengono alle tribù delle colline e ai gruppi etnici che includono il Pagayor, l’Arkha, il Yao, il Lahoo, il Mong e le popolazioni locali.
Attraverso il canto gospel, i giovani imparano a ricevere l’evangelizzazione e la direzione spirituale dei salesiani. “Sono incoraggiati a crescere fisicamente, intellettualmente, moralmente come persone complete. Sono ben educati e formati ai principi della gentilezza nei sentimenti, della ragione come buoni cristiani come insegna il sistema preventivo di Don Bosco”, indica l’ANS.
Al termine della celebrazione, monsignor Arpondratana ha espresso la propria gratitudine a quanti hanno aiutato a costruire la struttura.