Un libro sulle apparizioni di Maria in Ruanda

Il sacerdote Edouard Sinayobye spiega il valore universale delle apparizioni della Madonna in Africa

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Tra il 1981 ed il 1989, la Madonna apparve a Kibeho, in Ruanda, a tre giovani studentesse del luogo, presentandosi col titolo di “Madre del Verbo”.

Disse di essere venuta a ricordare il “Vangelo dimenticato”, cioè a fare memoria della vita, passione e morte di suo Figlio Gesù. Chiese penitenze, digiuni, sacrifici “perché il mondo va male… Io desidero rimettervi in piedi ma voi non mi ascoltate”.

Predisse e mostrò in lacrime alle veggenti, le drammatiche scene del genocidio del 1994: gli assassinii, le teste mozzate dai corpi, le fosse comuni… presagio di un destino d’odio che – avvertì – può colpire il mondo intero che ha volto le spalle a Dio e oggi “si trova sull’orlo dell’abisso”.

Mostrò loro i luoghi e gli stati delle anime nell’aldilà: l’inferno esiste, ma anche il Paradiso, la meta che ogni uomo, voluto e amato dal Padre dei Cieli, può liberamente raggiungere con la sua vita buona.

La Chiesa ha riconosciuto ufficialmente le apparizioni nel 2001. E la sua valenza profetica. Papa Francesco, al termine dell’Angelus del 6 aprile 2014, lo ha manifestato pubblicamente con queste parole:

“Cari fratelli e sorelle, si terrà domani in Ruanda la commemorazione del XX anniversario dell’inizio del genocidio perpetrato contro i Tutsi nel 1994. In questa circostanza desidero esprimere la mia paterna vicinanza al popolo ruandese, incoraggiandolo a continuare, con determinazione e speranza, il processo di riconciliazione che ha già manifestato i suoi frutti, e l’impegno di ricostruzione umana e spirituale del Paese.

A tutti dico: Non abbiate paura! Sulla roccia del Vangelo costruite la vostra società, nell’amore e nella concordia, perché solo così si genera una pace duratura! Invoco su tutta la cara Nazione ruandese la materna protezione di Nostra Signora di Kibeho. Ricordo con affetto i Vescovi ruandesi che sono stati qui, in Vaticano, la settimana scorsa. E tutti voi invito, adesso, a pregare la Madonna, Nostra Signora di Kibeho”.

Kibeho oggi è meta di pellegrinaggi da tutto il mondo.

Sull’intera vicenda Edouard Sinayobye un sacerdote ruandese, che esercita il suo ministero a pochi chilometri da Kibeho, ha scritto e pubblicato il libro Io sono la madre del verbo (Edizioni Ares)

Sinayobye è stato testimone delle apparizioni, a cui deve anche la propria vocazione, è profondo conoscitore dei veggenti e del Messaggio della Vergine.

Ha scritto l’autore nell’introduzione al libro:

Il 6 aprile 2014, in visita ad limina apostolorum presso i vescovi del Ruanda, papa Francesco invitava la Chiesa del mondo intero a implorare l’intercessione della Madre del Verbo apparsa a Kibeho. È chiaro che tale invito del Santo Padre non si limitava a una semplice invocazione a Nostra Signora, ma ci interpellava ad andare al cuore del messaggio da lei portato a Kibeho.

Padre René Laurentin, esperto in mariologia e in teologia delle apparizioni, il quale ben conosceva le apparizioni di Kibeho per via delle inchieste e ricerche da lui effettuate intorno al fenomeno, considerava tali apparizioni come un carisma appropriato alle sfide spirituali del nostro mondo moderno: «Le apparizioni di Kibeho sono una buona novella per l’Africa […], per l’africanizzazione.

Ciò aiuta a equilibrare le deviazioni dell’Occidente, la cui secolarizzazione sistematica, l’oblio dell’essenziale a vantaggio della scienza e della tecnica, hanno a volte contagiato anche l’Africa. Le nostre Chiese d’Europa hanno troppo spesso sostituito la tecnocrazia all’ispirazione, la facilità allo sforzo spirituale, il desiderio freudiano all’amore cristiano e all’indispensabile ascesi, alla Croce, radice profonda di ogni opera cristiana. Kibeho non è un messaggio particolarista africano, nonostante le sue forme africane. Siamo dell’avviso che abbia una dimensione mondiale». È stata la Madre del Verbo stessa a ripetere incessantemente di essere venuta per rinnovare tutto il mondo contemporaneo: 

 «Se sono venuta a Kibeho è per rivolgermi al mondo intero. Sono venuta perché vedevo che avevate bisogno di qualcosa».

Come conferma anche Vittorio Messori nella Prefazione di questo libro, dunque, queste apparizioni sono un carisma per il nostro tempo attraverso cui la Madre del Verbo, profeticamente, ci rammenta «il Vangelo dimenticato», spendendosi con un cuore pieno di materna generosità, per ricordarci la conversione. Attraverso il presente lavoro, sono felice di presentare al popolo di Dio questo carisma di Kibeho, capace di illuminare le oscurità della nostra vita e di suscitare un risveglio spirituale secondo il desiderio di Nostra Signora.

La Provvidenza mi ha reso testimone oculare dei fatti straordinari di Kibeho. Sono ruandese, originario di una religione vicina al luogo delle apparizioni. Frequento Kibeho sin dall’inizio degli avvenimenti. Sono cresciuto nel clima di risveglio spirituale originato dalle apparizioni. Devo anche riconoscere che il cammino vocazionale che mi ha condotto al sacerdozio si è sostanzialmente nutrito di questa atmosfera caratterizzante del cristianesimo ruandese.

La formazione in Teologia spirituale che ho ricevuto a Roma mi ha reso attento a quei carismi che lo Spirito Santo suscita per risvegliare e santificare la Chiesa. È da questa angolazione spirituale che mi accingo a presentare, in questo libro, il carisma di Kibeho.

Il testo è una rielaborazione di una parte della mia tesi di dottorato in Teologia spirituale, discussa al Pontificio ateneo Teresianum di Roma il 17 gennaio 2013, dal titolo “Kibeho, luogo teologico dell’esperienza cristiana con la Madre del Verbo”. Dopo la discussione della tesi, mi fu suggerito di farne un testo più divulgativo, destinato a un pubblico più vasto, interessato non soltanto a informarsi sulle apparizioni di Kibeho, ma soprattutto a trovare nel dono di Kibeho una fonte di vita spirituale e un carisma di risveglio adatto alle sfide spirituali del mondo attuale.

Le apparizioni di Kibeho sono pregne di fatti, segni e simboli portatori di un messaggio prezioso. Ne presenterò i punti salienti, insieme al loro contenuto spirituale. Dedicherò uno spazio particolare alle visioni tragiche di carattere profetico riguardanti il mondo attuale, oltre a dare una lettura spirituale del terribile genocidio contro i Tutsi, che era stato profetizzato nelle apparizioni. I punti più significativi che sgorgano dal messaggio consegnato alle veggenti dalla Madre del Verbo saranno presentati come un itinerario della sequela Christi.

L’esposizione dei temi seguirà dunque il ritmo di un dinamismo di crescita spirituale. Il primo momento consisterà nel mostrare che il mondo è in pericolo e corre il rischio di cadere nell’abisso, secondo quando preannunciato nelle apparizioni. La Madre del Verbo ricorda che gli uomini di oggi vivono nella ribellione contro Dio e denuncia energicamente l’ipocrisia presente nel culto cristiano.

I temi della conversione, della preghiera sincera e della fede saranno presentati in stretta connessione: è attraverso una fede sincera e una preghiera senza ipocrisia che il discepolo di Cristo può accedere a una vita autenticamente cristiana. Il tema della sofferenza espiatoria, insieme a quello della benedizione, è come un dispiegamento, nella vita dei discepoli, di questa comunione con il Verbo.

L’esposizione dello studio del messaggio si conclude con un altro tema ricorrente nelle apparizioni di Kibeho, vale a dire la prospettiva escatologica della vita cristiana. La Madre del Verbo ci ricorda che questo mondo finirà e invita la Chiesa a preparare seriamente la vita eterna.

Il libro riflette i risultati delle ricerche che ho condensato, rafforzandole di luce teologica, in un esposto dallo stile spirituale. Nella sua elaborazione ho attinto a f
onti dirette: i diari e i quaderni delle veggenti, le relazioni delle commissioni di inchiesta, oltre ad altri documenti privati ai quali il vescovato di Gikongoro mi ha generosamente dato libero accesso. Ho accuratamente analizzato tutti questi documenti.

Ai fini di un’ulteriore precisione, soprattutto nell’interpretazione dei punti del messaggio dati in lingua ruandese, ho fatto ricorso ai testimoni che ho meticolosamente interrogato: le veggenti Nathalie e Alphonsine, mons. Augustin Misago di felice memoria e altri membri delle commissioni ancora in vita, nonché ad altri testimoni che hanno assistito alle serie di apparizioni.

Tutte queste indagini mi hanno permesso non solo di avvicinarmi alla verità dei fatti, ma anche di acquisire una maggior precisione quanto al contenuto del messaggio. Nell’elaborazione del testo mi sono appoggiato, oltre che alle competenze dei miei relatori, all’autorità e all’esperienza di René Laurentin e di Vittorio Messori.

Padre Laurentin mi ha molto illuminato specialmente sul piano metodologico. Vittorio Messori, giornalista e scrittore italiano di fama internazionale, conosciuto soprattutto grazie ai volumi che ha scritto in collaborazione con i papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, mi ha aiutato da una parte a capire la complessità delle sfide spirituali del nostro mondo e dall’altra a mostrare che il messaggio di Kibeho ne è un rimedio appropriato.

Il libro, per quanto frutto di ricerche più o meno affidabili, non fornisce tutti i dati sugli eventi: essendomi stato chiesto un taglio più divulgativo ho scelto di tagliare alcuni dati pure importanti, come le note bibliografiche. Per poter acquisire informazioni più complete e precise sarebbe dunque utile leggere la tesi integrale, reperibile presso tutti i vescovati e i seminari maggiori del Ruanda, oltre che presso i pontifici atenei romani Teresianum e Marianum.

Condivido con il lettore il desiderio di mettermi in ascolto della Madre del Verbo, insieme con la gioia di appartenere con generosa devozione a coloro che diffondono il massaggio da lei portato a Kibeho”.

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ZENIT Staff

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