Suicidio assistito: il “no” dei vescovi inglesi

Il cardinale Nichols si oppone al progetto di legge in discussione al parlamento britannico: “È una grande bugia convincere i malati gravi che la loro vita non è degna di essere vissuta”

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Il cardinale arcivescovo di Westminster, Vincent Nichols, ha ribadito la contrarietà della chiesa cattolica inglese alla legalizzazione del suicidio assistito, attualmente in discussione al parlamento britannico.

Durante l’omelia pronunciata domenica scorsa a Lourdes, in occasione della Giornata per la Vita, il porporato ha criticato il progetto di legge, affermando che è “una grande bugia cercare di convincere la gente che la vita vissuta con grave malattia non è degna di essere vissuta”.

Il progetto di legge, presentato dal deputato Rob Marris, prevede la possibilità per i malati terminali adulti di metter fine alla propria vita, con l’ausilio di una specifica assistenza medica.

I vescovi inglesi, tuttavia, si oppongono proprio all’approvazione di una legge che dia alle persone “il diritto di morire quando vogliono”, ha sottolineato Nichols.

Al tempo stesso, ha aggiunto, i presuli non accettano che “il diritto di morire diventi per qualcun altro il dovere di uccidere; dobbiamo avere a cuore la vita e al tempo stesso abbracciare la morte”.

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ZENIT Staff

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