Al mercato si va volentieri sia perché vi trovi facilmente quello che cerchi e anche a buon prezzo, sia perché ti imbatti in persone di ogni genere, di ogni età e cultura; ne godi la naturale e spontanea socievolezza.
Mi piace osservare il negoziante: con quanta cura e civetteria presenta la sua merce sul banco, quali battute di richiamo rivolge a chi passa indifferente e quale accoglienza premurosa riserva a chiunque s’avvicina con un certo interesse al suo tavolo.
Da lui ho soprattutto da imparare come e con quanta disponibilità si mette a servizio anche del più piccolo desiderio chiaramente manifestato o anche solamente accennato. Mi domando sempre se la mia disponibilità al prossimo non debba essere ancora più attenta, rispettosa e, soprattutto, per nulla interessata.
All’ultimo mercato che ho visitato, dopo averlo percorso in lungo e in largo, ho fermato la mia attenzione a due carrozzine guidate da mamme indaffarate e interessate, una ai vestiti e l’altra ai generi alimentari.
Osservo nelle carrozzine i due bebè. Mi sono invaghito dell’atteggiamento dei due piccoli, “grandi assenti” da quel frastuono di interessi: uno giocava e l’altro dormiva.
Contemplando in loro tanta serenità e invidiando l’evangelico disinteresse per le cose, bilanciato ovviamente da altrettanta fiducia nella mamma, mi sono risuonati nell’anima i richiami di Gesù: “Non affannatevi per ciò che berrete o mangerete, né di ciò che vestirete! C’è chi ci pensa. Fidatevi di lui.”
Ciao da p. Andrea
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