Francesco partito per l'America Latina. "Vado a portare un messaggio di speranza"

L’aereo Alitalia decollato stamane alle 9. L’arrivo alle 15 (22 ora italiana) a Quito, in Ecuador, dopo 13 ore di viaggio. Durante il volo telegramma al presidente Mattarella

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È decollato alle 9 di questa mattina, dall’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Roma-Fiumicino, l’aereo A330 dell’Alitalia che porterà Papa Francesco in America Latina. Durante il suo nono viaggio apostolico, fino al prossimo 13 luglio, il Pontefice visiterà tre paesi, Ecuador, Bolivia e Paraguay, percorrendo oltre 24 mila km in una settimana.

La prima tappa sarà Quito, dove il Santo Padre atterrerrà nell’aeroporto internazionale “Mariscal Sucre” alle ore 15 (le 22 ora di Roma), dopo tredici ore di volo.

Nel lasciare il territorio italiano, come consuetudine, il Papa ha fatto pervenire al presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, un messaggio telegrafico. “Nel momento in cui lascio Roma – scrive il Pontefice – per recarmi in Ecuador, Bolivia e Paraguay, per sostenere la missione della Chiesa locale e portare un messaggio di speranza, mi è caro rivolgere a lei, signor presidente, il mio deferente saluto, che accompagno con fervidi auspici per il benessere spirituale, civile e sociale del popolo italiano cui invio volentieri la benedizione apostolica”. 

Da parte sua, il capo di Stato ha inviato un telegramma di risposta a Bergolio in cui sottolinea che “l’Italia e la comunità internazionale guardano con grande interesse” al viaggio del Papa “in Paesi che, ciascuno con la propria specificità, vivono un periodo di grande fermento, sul piano politico, economico e sociale”. Papa Francesco – afferma Mattarella – “porterà un forte messaggio di fiducia per il futuro della Regione, cui l’Italia e l’Europa guardano con viva attenzione”, e al contempo “un atteso incoraggiamento per quanti, in quei Paesi, vivono ancora in condizioni di povertà, degrado sociale e incertezza coltivando la speranza di un domani migliore”.

Sorvolando poi i territori di Spagna e Portogallo, il Santo Padre ha inviato due telegrammi ai rispettivi capi di Stato. Al re Felipe VI, il Pontefice invia un “cordiale saluto” e rinnova il suo “affetto e vicinanza al popolo spagnolo”, per il quale chiede a Dio “abbondanti grazie e un crescente progresso spirituale e sociale in una pacifica convivenza” 
Nella missiva al presidente portoghese, Anibal Cavaco Silva, il Papa invoca invece la “benevolenza divina” per la nazione, affinché “sia consolidata nella speranza e nella gioia di vivere in armonia e benessere di tutti i suoi figli”. 
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ZENIT Staff

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