Aumentano le operazioni di soccorso nelle Filippine, come pure il triste bilancio delle vittime del tifone che nei giorni scorsi ha colpito l’arcipelago asiatico. Finora si contano circa 11 milioni e mezzo di persone colpite, 2500 morti, e un numero enorme di sfollati e senzatetto. Il ritardo negli aiuti sta provocando tensioni tra la popolazione, con sempre più frequenti atti di sciacallaggio. La Chiesa si sta mobilitando: dopo il contributo di Papa Francesco, le donazioni di Caritas internazionale e Conferenze Episcopali, la campagna di solidarietà del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, sono numerose le parrocchie e organizzazioni cattoliche di Roma che stanno promuovendo momenti di spiritualità e collette per i soccorsi nel paese asiatico. Tra queste, la Comunità di Sant’Egidio che ha organizzato nei giorni scorsi una veglia di preghiera nella Basilica di Santa Maria in Trastevere, presieduta da mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Alla veglia erano presenti tutti i rappresentanti dell’Ambasciata filippina a Roma. In quest’occasione ZENIT ha incontrato la sig.ra Leila Lora-Santos, Console Generale dell’Ambasciata. Di seguito l’intervista.
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Qual è la situazione attuale nelle zone colpite dal tifone Haiyan ?
Lora-Santos: Piano piano si cercano di fare passi avanti. Ora, tutte le operazioni di soccorso stanno lentamente penetrando all’interno delle zone colpite. All’inizio non è stato facile, a causa di tutte le interruzioni di rete, delle linee di comunicazione tagliate e della difficoltà a capire l’entità del danno. In realtà, ancora adesso non abbiamo dati certi sui danni provocati dal tifone, ma almeno la situazione è più chiara. Purtroppo il bilancio delle vittime conta circa 2.500 morti; non si riesce invece ad avere un numero preciso dei dispersi che continuano ad aumentare.
Cosa sta facendo l’Ambasciata filippina a Roma per queste persone colpite dal tifone?
Lora-Santos: Innanzitutto stiamo aiutando coloro hanno perso le proprie famiglie o che hanno difficoltà a contattare i propri parenti e amici. Ci sono circa 180.000 filippini attualmente residenti a Roma – molti dei quali provengono da Leyte, la zona maggiormente colpita – che non riescono ad avere notizie delle loro famiglie. Quindi vengono all’ambasciata e ci forniscono i dettagli della loro parentela, e noi cerchiamo di fare di tutto per aiutarli. Naturalmente, stiamo provvedendo anche a raccogliere donazioni di denaro, sia da parte di italiani che di filippini. Non potendo ricevere soldi nell’Ambasciata, abbiamo rilasciato quindi le coordinate bancarie di due agenzie governative e della Croce Rossa per inviare il denaro. Per quanto riguarda invece le donazioni materiali, abbiamo identificato i bisogni urgenti dei filippini a casa e abbiamo informato le persone qui a Roma. L’Ambasciata però non è autorizzata a ricevere donazioni, quindi rimanda tutto direttamente alla sede di Manila. Stiamo comunque cercando di ottenere l’autorizzazione a ricevere donazioni, visto il grande numero di richieste.
Quali sono questi bisogni urgenti della popolazione filippina?
Lora-Santos: Principalmente generi alimentari (preferibilmente pronte al consumo), acqua, depuratori d’acqua e contenitori, tende perché molte case sono state rase al suolo, e quindi coperte, cuscini, asciugamani, e via dicendo. Anche i kit per l’igiene, strumenti e utensili da cucina, generatori di corrente e tanto altro… Finché, come dicevo, all’Ambasciata non viene data l’autorizzazione a ricevere donazioni, stiamo cercando di raccogliere solo questo genere di cose: non, ad esempio, giocattoli o indumenti usati, ma solo le necessità di base. In questi giorni, inoltre, abbiamo incontrato tutte le imprese filippine addette al trasporto aereo di merci qui a Roma. Siamo fortunati perché abbiamo molti filippini qui a Roma e abbiamo chiesto loro di entrare in contatto con la loro rete e con tutte le compagnie aeree, in modo da poter inviare gratuitamente merci e donazioni nel vano di carico degli aerei di queste compagnie.
Papa Francesco ha recentemente inviato un contributo iniziale di 150 mila dollari per le operazioni di soccorso. Qual è stata la risposta del governo filippino al gesto di solidarietà del Santo Padre?
Lora- Santos: Abbiamo espresso un grande apprezzamento per la donazione del Papa, come pure per quella del governo italiano che stanziato un milione di euro per le Filippine, secondo quanto ha confermato il Ministero degli Affari Esteri. Questa era una donazione sia di denaro che di beni materiali, inviata attraverso la Croce Rossa. Per questo, per il contributo del Santo Padre, per tutte le donazioni che abbiamo ricevuto e riceviamo, siamo profondamente grati.