Giornata Sociale in Catania

Giuseppe Adernò

Europa e dialogo: vescovi e laici a confronto sulle sfide attuali

Si è svolta a Catania l’undicesima Giornata Sociale, promossa dall’arcidiocesi

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Nel mese di novembre si rinnova nell’arcidiocesi di Catania la celebrazione della Giornata Sociale, promossa dall’Ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro.

Seguendo il tema dell’anno precedente, Europa e cittadinanza attiva, l’undicesima edizione ha sviluppato la tematica di Europa e dialogo interreligioso e interculturale.

L’arcivescovo di Catania, mons. Salvatore Gristina, ha introdotto i lavori del “laboratorio di formazione all’impegno socio-politico nella città dell’uomo”, mentre don Piero Sapienza, direttore dell’ufficio diocesano ha ripercorso il cammino formativo, che ha caratterizzato gli annuali appuntamenti diocesani, che hanno avuto inizio nel novembre del 2005.

La dottrina sociale della Chiesa viene così riletta alla luce della globalizzazione, per rispondere alle sfide emergenti del non facile momento storico che la società sta attraversando.

Con puntuale chiarezza mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, ha illustrato la cultura del Mediterraneo, “ventre liquido tra Europa, Asia e Africa, arcipelago di popoli, metafora della vita e culla del nuovo umanesimo”.

L’incontro senza disprezzo, il dialogo che non diventi omologazione delle differenze, la fragranza che nasce dal cuore aperto all’accoglienza, sono le risposte risolutive ad una reale emergenza, resa ancor più pesante dai recenti atti di terrorismo, che ha seminato paura e terrore.

L’arcivescovo di Tunisi, mons. Ilario Antoniazzi, che ha svolto gran parte del suo ministero in Medio Oriente, ha aiutato l’attento pubblico a meglio comprendere la cultura e la religiosità del popolo musulmano, che vive intensamente il sentirsi “difensore del loro Dio” e legge con negatività la mancanza del senso religioso in Europa, dove le chiese sono deserte, si bestemmia e si vive senza attenzione ai valori della famiglia, della morale e della persona.

Il popolo musulmano trova la sua forza nella fede e nella fecondità, valori che vengono a mancare tra i popoli d’Europa, ove sono state tagliate le originarie radici religiose, diminuisce la popolazione per il calo delle nascite, e inoltre, come popoli orientali, sono fortemente ancorati al senso della “memoria” rivivendo nell’oggi le persecuzioni, le crociate, le umiliazioni, le occupazioni coloniali che hanno segnato nel tempo, il destino dei popoli islamici.

Secondo l’arcivescovo, i generali e i soldati dell’ISIS sono come i nostri “partigiani”, formati alla guerra e spinti alla morte, per la difesa di Allah.

La testimonianza concreta dei valori cristiani, l’accoglienza ed il rispetto, senza però cedere ai propri principi religiosi, costituiscono il binario, dove far scorrere il treno dell’auspicata armonia dei popoli.

Il terzo intervento del convegno è stato presentato dal dott. Mimmo Milazzo, segretario generale CISL Sicilia, il quale ha enucleato le emergenze dei profughi, dei 174.716 extracomunitari presenti in Sicilia, del caporalato, e delle problematiche connesse alla disoccupazione, causa prima di tanti mali sociali.

Ancora una volta la Giornata sociale ha messo a dimora un piccolo seme che germoglierà nelle comunità parrocchiali, dove sono attivi gli “osservatori socio-politici” e nella “scuola di formazione all’impegno sociale e politico” presente e attiva nella diocesi di Catania.

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Giuseppe Adernò

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