Esercizi spirituali incentrati sull’Eucaristia

La FIES riflette sulla “Sacramentum Caritatis”

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di Antonio Gaspari

ROMA, giovedì, 7 febbraio 2008 (ZENIT.org).- A partire da questo giovedì e fino al 9 febbraio si terrà al Carmelo del Sassone (Ciampino) la XXIII Assemblea nazionale della Federazione Italiana Esercizi Spirituali (FIES), sul tema “Per una spiritualità cristiana autenticamente eucaristica”, formulato sulla base del n. 94 dell’Esortazione apostolica post-sinodale Sacramentum Caritatis.

Secondo gli organizzatori, l’obiettivo dell’assemblea è approfondire il significato dell’Eucaristia alla luce della Sacramentum Caritatis e delle due Encicliche papali, per evidenziarne i riflessi sugli esercizi spirituali.

Fondata nel 1964, e attualmente presieduta dal Cardinale Salvatore De Giorgi, la FIES è riconosciuta dalla Conferenza Episcopale Italia e coordina le attività pastorali di circa 400 case, centri di spiritualità, istituzioni, gruppi e associazioni che organizzano e praticano ritiri spirituali.

Per capire quanto si stia rivitalizzando la pratica degli esercizi spirituali, ZENIT ha intervistato il padre passionista, Stanislao Renzi, Segretario nazionale della FIES.

In un mondo così secolarizzato che prospettive hanno gli esercizi spirituali?

Padre Stanislao: Conservano la validità di sempre, e perciò la FIES, con passione, vuol far conoscere e promuovere gli esercizi spirituali, intesi come: “una forte esperienza di Dio, suscitata dall’ascolto della Sua Parola, compresa e accolta nel proprio vissuto personale, sotto l’azione dello Spirito Santo, la quale, in un clima di silenzio, di preghiera e con la mediazione di una ‘guida spiritualità’, dona capacità di discernimento in ordine alla purificazione del cuore, alla conversione della vita e alla sequela del Cristo, per compimento della propria missione nella Chiesa e nel mondo”.

I Papi propongono gli esercizi spirituali che “attuano in misura accelerata e intensa l’opera di rinnovamento spirituale” (Paolo VI). Giovanni Paolo II invitava “a fare grata memoria del passato, a vivere con passione il presente, ad aprirsi con fiducia al futuro”, aggiungendo che “è ora di riproporre a tutti con convinzione questa ‘misura alta’ della vita cristiana che è la santità” (Novo millennio ineunte, 1).

Risultano ugualmente illuminanti le parole del Papa Benedetto XVI nell’Enciclica Deus caritas est: “È venuto il momento di riaffermare l’importanza della preghiera di fronte all’attivismo e all’incombente secolarismo di molti cristiani impegnati nel lavoro caritativo. Ovviamente, il cristiano che prega non pretende di cambiare i piani di Dio o di correggere quanto Dio ha previsto. Egli cerca piuttosto l’incontro con il Padre di Gesù Cristo, chiedendo che Egli sia presente con il conforto del suo Spirito in lui e nella sua opera. La familiarità col Dio personale e l’abbandono alla sua volontà impediscono il degrado dell’uomo, lo salvano dalla prigionia di dottrine fanatiche e terroristiche” (n. 37).

In poche parole dico che gli esercizi spirituali risultano particolarmente utili ai cristiani, per difendersi dalla mentalità del nostro tempo che privilegia lo scientismo, il consumismo, mentre si diffonde sempre più il secolarismo, il relativismo in fatto di morale, il disprezzo della dignità della persona umana e, alla base di tutto questo, l’ateismo, l’indifferenza religiosa. Dedicando alcuni giorni alla riflessione e alla preghiera, sotto l’azione dello Spirito Santo, si può vedere la possibilità di un ritorno al cuore per confermare l’impegno cristiano personale e l’inserimento fattivo nella comunità ecclesiale e nella società civile.

A chi sono rivolti i vostri incontri?

Padre Stanislao: A tutti, come risulta dal calendario annuale dei corsi di esercizi: a sacerdoti, a religiosi, a religiose, a laici, a giovani, ad anziani, a famiglie, a sposi e fidanzati, a politici e professionisti.

Alcuni corsi sono per gruppi, anche misti, altri sono di accompagnamento personale. Vi sono dei corsi di fine settimana, molto frequentati particolarmente dai giovani, che si sentono presi tanto da ritornarvi spesso. In qualche casa si dà accoglienza a persone divorziate e separate, per mostrare loro quanto sia a cuore della Chiesa la loro situazione e per accompagnarle verso il recupero del senso della vita cristiana.

Il tema di quest’anno è “Per una spiritualità cristiana autenticamente eucaristica”, può illustrarcelo?

Padre Stanislao: Il Consiglio della FIES ha scelto questo tema per l’assemblea, prendendolo dal n. 94 dell’Esortazione post-sinodale Sacramentum Caritatis, per riflettere sugli esercizi spirituali quale mezzo per intensificare la pratica della vita cristiana fondata sull’Eucaristia, che è il mistero creduto e celebrato, il quale possiede in sé un dinamismo che ne fa principio di vita nuova in noi e forma dell’esistenza cristiana.

Siamo dunque nello spirito della definizione degli esercizi riportata nella risposta alla prima domanda. A questo scopo tendono le relazioni che saranno tenute dal Cardinale Salvatore De Giorgi dal Patriarca di Venezia, Cardinale Angelo Scola, dal Vescovo di Albano Laziale, monsignor Marcello Semeraro, dal Vice Presidente, don Danilo Zanella, dal Segretario, e dal prof. Giuseppe Savagnone: i loro illuminati interventi gioveranno certamente alle guide di esercizi spirituali per scegliere i temi dei corsi, in modo che gli esercitanti ne traggano il beneficio per il rinnovamento della vita.

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ZENIT Staff

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