LORETO, domenica, 2 settembre 2007 (ZENIT.org).-Uno dei settori in cui è urgente la testimonianza della fede nell’ambito sociale è la salvaguardia del creato, assicura Benedetto XVI.
Lo ha detto alla fine dell’omelia della celebrazione eucaristica presieduta nella piana di Montorso, nei pressi di Loreto, santuario nazionale italiano, con la partecipazione di mezzo milioni di giovani italiani e di rappresentanti di altre 50 Nazioni.
Seguire Cristo, ha detto il Papa, comporta “lo sforzo costante di dare il proprio contributo alla edificazione di una società più giusta e solidale, dove tutti possano godere dei beni della terra”.
“So che molti di voi si dedicano con generosità a testimoniare la propria fede nei vari ambiti sociali, operando nel volontariato, lavorando alla promozione del bene comune, della pace e della giustizia in ogni comunità”, ha riconosciuto.
Secondo il Vescovo di Roma, “uno dei campi, nei quali appare urgente operare, è senz’altro quello della salvaguardia del creato”.
“Alle nuove generazioni è affidato il futuro del pianeta, in cui sono evidenti i segni di uno sviluppo che non sempre ha saputo tutelare i delicati equilibri della natura”.
“Prima che sia troppo tardi, occorre adottare scelte coraggiose, che sappiano ricreare una forte alleanza tra l’uomo e la terra”, ha osservato.
“Serve un sì deciso alla tutela del creato e un impegno forte per invertire quelle tendenze che rischiano di portare a situazioni di degrado irreversibile”.
Il Papa ha applaudito l’iniziativa della Chiesa italiana di promuovere la sensibilità sulle problematiche della salvaguardia del creato fissando una Giornata nazionale che cade proprio il 1° settembre.
“Quest’anno l’attenzione è puntata soprattutto sull’acqua, un bene preziosissimo che, se non viene condiviso in modo equo e pacifico, diventerà purtroppo motivo di dure tensioni e aspri conflitti”, ha avvertito.