ROMA, lunedì, 1° settembre 2008 (ZENIT.org).- Le donne e il loro ruolo fondamentale nel dialogo tra fedi e come promotrici di pace: sarà questo il tema di analisi di un incontro promosso dal World Council of Churches (WCC), che si terrà dal 4 al 7 settembre a Göteborg, in collaborazione con la Chiesa protestante in Svezia.
Ventidue donne, tra cui docenti universitarie, undici in rappresentanza delle Chiese delle varie confessioni cristiane e undici musulmane – informa “L’Osservatore Romano” –, si confronteranno su vari argomenti, tra cui l’importanza dell’educazione scolastica nel formare le nuove generazioni al reciproco rispetto tra religioni e culture diverse.
In una intervista al quotidiano vaticano, Rima Barsoum, responsabile per il WCC del programma dialogo interreligioso e cooperazione, ha detto che “l’iniziativa si inserisce nell’ambito di un lungo cammino per favorire il dialogo, intrapreso dal WCC fin dagli anni Settanta del secolo scorso e che oggi ha compiuto notevoli passi”.
“La voce delle donne – ha aggiunto – è stata sempre ascoltata, ma lo scarso numero di quelle impegnate su questo percorso aveva impedito di fatto che assumesse un peso di rilievo”.
“Il dialogo, insomma, è stato monopolizzato per lungo tempo dagli uomini, nonostante ci fosse comunque interesse ad ascoltare anche la nostra opinione”, ha spiegato.
Le donne, ha invece affermato, “hanno il ruolo di guarire le divisioni tre le società ferite. Oltre a essere donne, sono madri e sorelle, con una sensibilità particolare e una vocazione forte e diretta alla pacificazione”.
Parlando dell’amore dell’unico Dio e per il prossimo, che lega cristiani e musulmani, la Barsoum ha detto che “la nostra fede ci spinge a fare la pace ed è interessante scoprire assieme quali punti di contatto abbiamo in comune”.
L’incontro servirà a elaborare nuove strategie basate sul confronto delle reciproche esperienze vissute dalle partecipanti.
La scelta della sede per l’incontro è ricaduta sulla Svezia, perché da alcuni anni ospita una piccola assise locale di cristiane e musulmane che collaborano attivamente a iniziative in comune.