Lettura
I Sadducei, una corrente giudaica molto potente, – che faceva riferimento soprattutto all’aristocrazia sacerdotale di Gerusalemme e che riconosceva come ispirati da Dio solo i libri della Torah, escludendo la risurrezione dei morti, distinguendosi in questo dai Farisei –, provano a mettere in difficoltà Gesù con il caso ipotetico della donna sposa di sette fratelli: questa donna, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie. Gesù risponde mettendo in luce che la relazione fondamentale che costituisce l’uomo già quaggiù e poi per l’eternità è il rapporto con Dio, il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, Dio non dei morti ma dei viventi.
Meditazione
L’uomo è strutturalmente in rapporto con Dio, tanto che la definizione appropriata del nostro io è la seguente: “io sono Tu, o Signore, che mi dài la vita, che mi fai respirare, camminare, che mi fai essere”. Per questo, Gesù dice che coloro che sono giudicati degni dell’altro mondo, della vita eterna, non prendono moglie né marito, non perché non si sposano – il matrimonio è un sacramento! – ma perché si sposano nella consapevolezza che la loro unione ha in Cristo la sua origine, la sua consistenza ed il suo fine. È in questo rapporto con il Signore Dio che si fonda la speranza della Risurrezione. Noi siamo certi che Lui ci ama e siamo certi che non ci abbandonerà alla morte perché, come diceva Gabriel Marcel, amare una persona significa dirle: tu non morirai o, per riprendere le parole di Gesù, neppure un capello del tuo capo andrà perduto. È questa fede, la fede nel Dio vivo e vero, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, quella che vince il mondo, che è più forte di tutto, perché riconosce in tutto la Grande Presenza, la Presenza di Dio. È quanto ci testimoniano i sette fratelli maccabei che – al tempo della persecuzione pagana di Antioco IV Epifane – morirono martiri perché amarono Dio più della loro stessa vita, riconoscendo che essa ha origine da Dio e che per chi appartiene a Dio la morte è un passaggio alla vita eterna.
Preghiera
Rendici, o Gesù, testimoni della speranza certa nella vita futura, nella risurrezione dei morti, in cui sperimenteremo in pienezza ciò che già abbiamo ricevuto nel Battesimo: la comunione con te e il Padre nello Spirito Santo. Amen.
Agire
Chiedere a Dio la grazia di uno sguardo sereno sulla morte, riconosciuta come il passaggio verso la vita senza fine nella comunione del Dio dei viventi.
Meditazione del giorno a cura di monsignor Giovanni Ricchiuti, vescovo eletto di Altamura – Gravina – Acquaviva delle Fonti, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it