Dilaga in tutti i botteghini del mondo “la Passione di Cristo”

Record di incassi per un film che potrebbe soppiantare “Titanic”

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NEW YORK, martedì 30 marzo 2004 (ZENIT.org).- Nonostante le controversie e le accuse di suscitare eventuali sentimenti antisemiti, il film “La passione di Cristo” sta avendo un successo senza precedenti.

Milioni di persone stanno riempiendo le sale cinematografiche dove il film viene proiettato, e dovunque si sta sviluppando una vasta discussione sui contenuti della pellicola cinematografica che racconta delle ultime dodici ore della Passione di Gesù Cristo.

I dati ufficiali forniti dal distributore “Newmarket” accertano che al 28 marzo scorso, il film aveva incassato 315.152.778 dollari negli Stati Uniti e 58.700.000 dollari negli altri paesi dove era già iniziata la proiezione.

L’agenzia Asia News riporta la dichiarazione di Paul Dergarabedian della Exhibitor Relations Inc., che si occupa dei risultati dei film al botteghino, secondo cui: “Se La Passione continua su questa strada, è probabile che superi negli incassi Star Wars (461 milioni di dollari) ed anche Titanic (600,8 milioni di dollari) e diventi così il record di incassi di tutti i tempi”.

In Gran Bretagna il quotidiano “Times” di Londra (30 marzo 2004) riporta che nel primo week-end di proiezione il film di Gibson ha incassato già due milioni di sterline.

In Germania il film è stato proiettato in 406 sale facendo incassare nella sua prima settimana fino a 2,4 milioni di dollari.

In Sudafrica Diki van Zyl, direttore marketing della “Nu Metro film distribution”, ha detto al “Sunday Times” (Johannesburg) che l’affluenza alle sale per vedere il film di Gibson è “andata oltre ogni aspettativa”.

Nelle Filippine Monsignor Guadencio Rosales, arcivescovo di Manila, ha pubblicato un messaggio pastorale di 4 pagine, invitando i cristiani della sua diocesi ad andarlo a vedere.

In un servizio apparso su “The Manila Bulletin Online” (30 marzo 2004) Rosales definisce il film “un lavoro serio di amore e di valore artistico e religioso, realizzato con molta cura”.

L’arcivescovo incoraggia i cristiani a guardarlo come un possibile aiuto per “ricordare e riflettere sulla passione del Signore” durante il tempo quaresimale, cosicché “penitenza e prassi possano portare profondi frutti di verità nella nostra vita”.

In Francia dove il film uscirà nelle sale domani, il giudice Florence Legemi ha respinto la richiesta di sequestro del Film avanzata da tre fratelli ebrei Patrick, Gerard e Jean- Marc Benlolo.

Il quotidiano cattolico “Avvenire” riporta che i tre fratelli avevano chiesto il sequestro del film per la possibilità che inciti a sentimenti antisemiti.

Il giudice ha respinto la richiesta spiegando che il film non rappresenta una minaccia per l’ordine pubblico e le accuse di antisemitismo rappresentano una “visione ristretta” della pellicola.

Il film del regista americano, in programmazione nei cinema della maggior parte degli Stati musulmani del Golfo Arabo, da domenica viene proiettato tre volte al giorno in un cinema di Doha, nel Qatar, e vi resterà per almeno un altro mese.

Negli Emirati Arabi Uniti, riporta sempre “Asia News”, il film arriverà sugli schermi il prossimo 31 marzo, dopo il benestare del Ministro della Cultura e dell’Informazione.

In un editoriale del “Gulf News”, giornale di Dubai, è stato scritto che “gli Emirati Arabi Uniti dovrebbero essere elogiati per aver permesso la proiezione del film. Le autorità non hanno dato solo l’opportunità ad una grande quantità di cristiani espatriati di vedere il film, ma hanno anche autorizzato la libertà artistica”.

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ZENIT Staff

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