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Farò la Pasqua da te – Meditazione quotidiana

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura
«La Domenica delle Palme è il grande portale che ci introduce nella Settimana Santa, la settimana nella quale il Signore Gesù si avvia verso il culmine della sua vicenda terrena. (…) Possiamo scoprire qui un primo grande messaggio che giunge a noi dalla festività di oggi: l’invito ad assumere il giusto sguardo sull’umanità intera, sulle genti che formano il mondo, sulle sue varie culture e civiltà. Lo sguardo che il credente riceve da Cristo è lo sguardo della benedizione» (Benedetto XVI, 1 aprile 2012).
Meditazione
Il grido di giubilo, col quale la folla accoglie Cristo che entra in Gerusalemme, è ciò che caratterizza la gioia della Chiesa in questa giornata di grande speranza. Esso testimonia la disponibilità della Chiesa – sposa di Cristo – ad insegnare ai suoi figli ad assumere da oggi in poi uno sguardo nuovo verso Dio e il mondo, quello sguardo che, anziché condannare, è capace di cogliere le fragilità di questa nostra vita, e che è contemplazione dell’uomo secondo la logica della sapienza divina: «Hai compassione di tutti, perché tutto puoi, chiudi gli occhi sui peccati degli uomini, aspettando il loro pentimento. Tu infatti ami tutte le cose che esistono e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato; tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue, Signore, amante della vita» (Sap 11,23-24.26). C’è, tuttavia, un contrasto interno da interpretare: oggi la Chiesa proclama il Vangelo della passione di Cristo, il quale – nella narrazione di Matteo – segue quello della entrata trionfante di Gesù a Gerusalemme. In altri termini, in questa domenica si coniugano fra loro la gioia (liturgicamente celebrata nella processione iniziale) e la tremenda tristezza della passione (proclamata nel Vangelo). In questo accostamento la Chiesa ci fa vivere la Settimana Santa con il giusto atteggiamento della certa speranza cristiana: la gioia dell’entrata trionfante in Gerusalemme manifesta la certezza della vittoria di Cristo; anche se essa passa attraverso la sua passione e morte, di certo si concluderà con la sua risurrezione. Ciascuno di noi porta nel cuore una sua tristezza. Tuttavia, Gesù ci invita ad affrontarla con la sua stessa certezza: “Io e il Padre siamo una sola cosa” (Gv 10,30). È il tempo in cui Gesù condivide con noi il suo affidamento al Padre; anche per noi e per le nostre difficoltà è giunto questo tempo: “Padre, nelle tue mani affido il mio spirito”.
Preghiera:
Dio, Padre di misericordia, donaci occhi nuovi e mente pronta per saper cogliere i benefici della tua presenza, perché possiamo così ringraziarti per la tua infinita provvidenza nei nostri confronti.
Agire:
Abbandonerò l’atteggiamento di chi si lamenta sempre, e mi concentrerò sui benefici che la bontà di Dio mi elargisce durante la giornata, ringraziandolo di tutto cuore.
Meditazione del giorno a cura di Don Emilio Bettini, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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