Alle ore 12 di questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco riceve in udienza i Membri della Federazione Internazionale di Hockey su ghiaccio. Pubblichiamo di seguito il discorso che il Papa rivolge ai partecipanti all’incontro:
Discorso del Santo Padre
Cari amici,
sono lieto di salutare e di accogliere voi, che partecipate al Congresso semestrale della Federazione Internazionale di Hockey su ghiaccio. Ringrazio il Presidente della Federazione, Signor René Fasel, per le sue cortesi parole.
Lo sport è un canale davvero speciale per promuovere la pace e l’unità. Le attività sportive sono luoghi d’incontro, a cui accorrono insieme persone provenienti da molti contesti diversi. L’hockey è un buon esempio di come lo sport possa esprimere il senso dello stare insieme: è un gioco di squadra in cui ciascun giocatore ha un ruolo importante da svolgere. E ogni volta, ai Campionati mondiali, si può vedere la gioia di persone provenienti da tanti Paesi diversi, la gioia di ritrovarsi insieme per sperimentare la bellezza dello sport. È importante anche tener presente che lo sport ha un ruolo da svolgere nella crescita e nello sviluppo integrale. Ecco perché la Chiesa apprezza lo sport in sé stesso, come un campo dell’attività umana in cui si possono promuovere le virtù della sobrietà, dell’umiltà, del coraggio e della pazienza e si può testimoniare di aver incontrato realtà belle, buone, vere e gioiose (cfr Dare il meglio di sé, 1 giugno 2018, 1.3).
È incoraggiante sapere che il vostro obiettivo, in quanto leader dell’hockey su ghiaccio internazionale, non è solo quello di disciplinare le linee-guida e le regole dello sport, ma anche di renderlo inclusivo e accessibile a livello globale. L’hockey su ghiaccio richiede abilità specifiche e resistenza. I giocatori devono padroneggiare le tecniche del pattinaggio e mantenere l’equilibrio sul ghiaccio, e devono pure seguire il movimento del disco e rialzarsi dopo una caduta. Sport del genere richiedono ore e ore di allenamento. E nel sostenere lo sviluppo di questo sport nel mondo, voi state spronando giovani e meno giovani, uomini e donne, a tirare fuori il meglio di sé e a promuovere relazioni amichevoli dentro e fuori la pista.
Inoltre, mi rallegro per il fatto che la vostra organizzazione ha ricevuto lo scorso maggio l’approvazione degli statuti e dei regolamenti aggiornati, e che è stato inserito un nuovo Consiglio etico. La mentalità odierna può a volte trascinare le attività sportive sulla via sbagliata, ma va tenuto presente che le regole esistono proprio per servire determinate finalità ed evitare di piombare nel caos. Gli atleti onorano il fair play non solo quando seguono formalmente le regole, ma anche quando osservano giustizia e rispetto nei riguardi degli avversari, in modo che tutti i concorrenti possano pacificamente partecipare al gioco (cfr ibid., 3.2). Con questi sentimenti, incoraggio voi e la Federazione ad andare avanti, proseguendo la missione di rendere questo sport inclusivo e di garantire una sana atmosfera comunitaria a tutti coloro che vi aderiscono. Il Signore vi benedica e vi dia sempre la gioia di praticare lo sport insieme. Grazie.