Udienza Generale 19/09/2018 - Foto © Vatican Media

“L’umanità è chiamata a coltivare tre grandi qualità morali: onestà, responsabilità e coraggio”

Videomessaggio del Santo Padre Francesco in occasione del “Climate Action Summit” a New York

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Pubblichiamo di seguito il testo del Videomessaggio che il Santo Padre Francesco ha inviato, in occasione dell’apertura dei lavori, ai partecipanti al Climate Action Summit, che si tiene oggi [23 settembre 2019] al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite a New York, a margine della 74.ma Assemblea Generale delle Nazioni Unite sul tema “Lotta al cambiamento climatico e sostenibilità” (23-26 settembre 2019):

Saluto i partecipanti al Summit dell’Onu 2019 sull’Azione per il Clima. Vorrei ringraziare il Segretario Generale delle Nazioni Unite, il signor António Guterres, per aver convocato questo incontro, così come per aver richiamato l’attenzione dei Capi di Stato e di governo – e dell’intera comunità internazionale e dell’opinione pubblica mondiale – su uno dei fenomeni più gravi e preoccupanti del nostro tempo: il cambiamento climatico. Si tratta di una delle principali sfide che dobbiamo affrontare e per questo l’umanità è chiamata a coltivare tre grandi qualità morali: onestà, responsabilità e coraggio.

Con l’Accordo di Parigi del 12 dicembre 2015, la comunità internazionale ha preso coscienza dell’urgenza e della necessità di dare una risposta collettiva per collaborare alla costruzione della nostra casa comune. Tuttavia, a quattro anni da quell’accordo storico, si osserva come gli impegni assunti dagli Stati sono ancora molto “fluidi” e lontani dal raggiungere gli obiettivi fissati. Accanto a tante iniziative, non solo da parte dei governi ma dell’intera società civile, è necessario chiedersi se vi sia una reale volontà politica di destinare maggiori risorse umane, finanziarie e tecnologiche per mitigare gli effetti negativi del cambiamento climatico e aiutare le popolazioni più povere e vulnerabili, che sono quelle che ne soffrono maggiormente.

Anche se la situazione non è buona e il pianeta ne soffre, la finestra per un’opportunità è ancora aperta. Ancora. Ancora siamo in tempo. Non lasciamo che si chiuda. Apriamola con il nostro impegno a coltivare uno sviluppo umano integrale, per assicurare alle generazioni future una vita migliore. Il futuro è il loro, non il nostro. “Mentre l’umanità del periodo post-industriale sarà forse ricordata come una delle più irresponsabili della storia, c’è da augurarsi che l’umanità degli inizi del XXI secolo possa essere ricordata per aver assunto con generosità le proprie gravi responsabilità” (Laudato si’, 165). Con onestà, responsabilità e coraggio dobbiamo mettere la nostra intelligenza “al servizio di un altro tipo di progresso, più sano, più umano, più sociale e più integrale” (Laudato si’, 112), che sia capace di mettere l’economia al servizio della persona umana, di costruire la pace e di proteggere l’ambiente. Il problema del cambiamento climatico è legato a questioni di etica, equità e giustizia sociale. L’attuale situazione di degrado ambientale è legata al degrado umano, etico e sociale, come sperimentiamo ogni giorno. E questo ci obbliga a riflettere sul senso dei nostri modelli di consumo e di produzione e ai processi di educazione e di sensibilizzazione per renderli coerenti con la dignità umana.

Siamo di fronte a una “sfida di civiltà” in favore del bene comune. E questo è chiaro, com’è anche chiaro che ci sono una molteplicità di soluzioni che sono alla portata di tutti, se adottiamo, a livello personale e sociale, uno stile di vita che incarni l’onestà, il coraggio e la responsabilità. Mi piacerebbe che queste tre parole chiave: onestà, coraggio e responsabilità, occupassero un luogo centrale nel vostro lavoro di oggi e di domani, che accompagno da qui con i miei migliori auspici e con la mia preghiera. Grazie mille.

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ZENIT Staff

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