Daily meditation on the Gospel

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Gesù, purificami — Meditazione quotidiana

Meditazione della Parola di Dio di Venerdì 30 Giugno, della XII Settimana del Tempo Ordinario

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Lettura
La celebrazione della festa dei santi Pietro e Paolo, ieri, ci ha fatto omettere la lettura della parte finale del capitolo 7 di Matteo, con cui si conclude il cosiddetto Discorso della Montagna. Con il brano odierno, la liturgia ci fa iniziare la lettura dei due successivi capitoli, in cui viene mostrato come Gesù, “sceso dal monte”, mette subito in pratica ciò che aveva appena finito di insegnare. L’evangelista in rapida successione narra ben tre guarigioni: quella di un lebbroso, quella del servo di un centurione e quella della suocera di Pietro.
Meditazione
Nelle Beatitudini, la nuova legge proclamata dal Maestro, che annuncia la venuta del Regno di Dio fra gli uomini, come riferimenti privilegiati della sua opera di salvezza Gesù ha indicato i poveri, gli afflitti, gli ammalati, in altre parole, tutti gli emarginati dalla società. Subito, appena “sceso dal monte”, gli viene incontro un lebbroso. I lebbrosi a quel tempo erano coloro che, oltre alla condizione di malattia, subivano con più forza l’emarginazione e l’esclusione da qualsiasi contatto con la comunità. Non potevano vivere all’interno delle città, erano considerati impuri e, pertanto, abbandonati da tutti alla propria sorte. Non era loro consentito avvicinarsi alle persone sane, ed erano anzi tenuti a segnalare sempre la propria presenza. Questo lebbroso deve aver avuto molto coraggio a trasgredire le norme, per poter anche solo andare incontro e prostrarsi davanti a Gesù. Oltre ad una grande umiltà, dimostra anche una grande fede: “Signore, se vuoi, puoi purificarmi”. Anche il Maestro trasgredisce la legge, perché lo tocca e gli dice: “Lo voglio: sii purificato”. È la grande compassione di Gesù quella che agisce in questo incontro di salvezza. Oggi, benché la lebbra sia una malattia ormai sconfitta in molti paesi, chiunque di noi si può riconoscere in questo lebbroso: siamo peccatori e, proprio come lui, siamo bisognosi di essere purificati dal Signore.  Prima di tutto, il lebbroso si riconosce malato; noi a volte non riusciamo a riconoscere i nostri peccati, e così non permettiamo a Gesù di purificarci. Poi, il lebbroso crede nella divinità di Gesù e si prostra ai suoi piedi; anche noi dovremmo persuaderci che Cristo è il nostro redentore, e farne davvero il Signore della nostra vita. Infine, il lebbroso dimostra autentica umiltà e fede in Gesù: facciamo così anche noi, quando ci accostiamo a ricevere il sacramento della penitenza.
Preghiera
Signore Gesù, ti riconosco come mio Signore e mio Salvatore. Tu sei mite, buono e compassionevole. Non permettere che io ti offenda più, e purificami dal mio peccato, affinché io possa annunciare la tua misericordia ai miei fratelli.
Agire
Ricorrerò al sacramento della penitenza per andare incontro alla misericordia di Gesù.
Meditazione del giorno a cura di padre Miguel Angel Llamas, L.C., tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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