“La Chiesa è stata perseguitata durante tutta la sua storia, in epoche e in tempi diversi; ma il sangue dei suoi martiri è stato fonte di forza nella fede e testimonianza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.” Lo ha affermato il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, nella sua lettera inviata a papa Francesco in occasione della solennità dei santi Pietro e Paolo, che verrà celebrata domani, giovedì 29 giugno 2017.
Il messaggio, pubblicato da “L’Osservatore Romano” nella sua edizione di mercoledì 28 giugno, è stato consegnato al romano Pontefice dalla delegazione del patriarcato, ricevuta ieri in udienza da papa Francesco.
“Negli ultimi anni abbiamo assistito con grande tristezza agli attacchi contro i cristiani e i loro luoghi di culto. Le nostre Chiese sorelle sono solidali con tutti i cristiani perseguitati e oppressi del presente”, ha scritto il patriarca ecumenico.
Evocando il suo più recente incontro con Francesco, avvenuto al Cairo in occasione del viaggio pontificio del 28 e 29 aprile scorsi in Egitto — “una terra costantemente irrigata dal sangue di martiri cristiani” –, il patriarca afferma che “non può esserci nessuna violenza, né alcuna giustificazione del terrorismo, nel nome della religione”, essendo la violenza “la negazione delle credenze religiose fondamentali e della dottrina”.
Nel messaggio, il patriarca ribadisce anche il suo “profondo desiderio di avanzare insieme nel cammino verso l’unità”. “Siamo convinti — dichiara il Bartolomeo I — che la nostra testimonianza comune dinanzi alle numerose sfide del nostro mondo contemporaneo costituisca una testimonianza positiva per la Chiesa di Cristo e per avvicinarci di più all’unità.” (pdm)
Papa & Bartolomeo I, Lesbos, 16 aprile 2016 / © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO
Il sangue dei martiri rafforza la fede
Lettera di Bartolomeo I a papa Francesco per la festa dei santi Pietro e Paolo