Lettura
L’espressione “falsi profeti” è molto usata nel Nuovo Testamento, ma in particolare nell’Apocalisse di san Giovanni. Nella Chiesa Apostolica erano presenti e rilevanti la preoccupazione e l’impegno nel discernere i falsi profeti dai buoni. I falsi profeti: uomini che vantano un dono di profezia che invece non posseggono. Essi, infatti, parlano per compiacere, non Colui del quale dicono di essere profeti, Dio, ma gli uomini; inoltre, con astuzia alterano le Sacre Scritture a proprio piacimento, e finiscono con l’instaurare il culto della propria personalità.
Meditazione
Il Buon Pastore ci ha spiegato chi sono i “falsi profeti”: ladri, briganti, mercenari, coloro cui non importa nulla delle pecore, non le amano ma, al contrario, si servono di esse per il proprio compiacimento (cfr. Gv 10,7-13). Essi non sono veri pastori, capaci di condurre il gregge, ma impostori che “in veste di pecore” entrano nell’ovile di Cristo, interessati però solo al proprio tornaconto e, per ottenerlo, non si fanno scrupolo di sacrificare le pecore stesse. Proprio il fatto che arrivino a nuocere alle pecore, rivela la loro reale natura di “lupi rapaci”. È infatti dal frutto che si riconosce l’albero: così dalle sue opere si riconosce il vero discepolo, e dal suo amore per le pecore si riconosce il buon pastore. Ricordiamo poi, che “profeta” non è uno che predice il futuro, ma colui che parla a nome di Dio, ispirato dallo Spirito Santo, per comunicare al popolo la volontà del Signore. Il Profeta per antonomasia è proprio Gesù, che è stato inviato nel mondo dal Padre per comunicarci la Buona Novella, e proclamare il Regno di Dio. Regno che è indicato come già presente ma, allo stesso tempo, ancora futuro, volto a raggiungere il suo pieno compimento. I buoni e veri profeti richiamavano il popolo eletto alla fede in Dio e alla purezza dei costumi, denunciando allo stesso tempo i peccati. Nell’Antico Testamento ne abbiamo tanti esempi: Elia, Isaia, Natan o Giona, per indicarne alcuni tra i più noti. Il vero profeta sempre trova resistenze e suscita reazioni contrastanti nel popolo, fino a dover temere per la propria vita. Gesù lo aveva preannunciato ai suoi, e ha subito personalmente questa sorte, finendo appeso alla croce. Come cristiani battezzati, siamo chiamati ad essere buoni profeti: anche se saremo insultati e perseguitati, come ci ricorda l’epilogo delle Beatitudini, sappiamo che grande sarà la nostra ricompensa nei cieli.
Preghiera
Signore Gesù, per mezzo del sacramento del Battesimo, ho ricevuto in dono questa funzione. Fa’ che, sotto la guida del Magistero della Chiesa, io sappia annunciare fedelmente la Buona Novella e offrire una testimonianza credibile attraverso le mie opere.
Agire
Mi impegno ad essere vero profeta, seguendo la parola di san Paolo: “non conformatevi alla mentalità del mondo ma rinnovatevi per discernere la volontà di Dio” (cfr. Rm 12,2).
Meditazione del giorno a cura di padre Miguel Angel Llamas, L.C., tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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I buoni e i cattivi frutti — Meditazione quotidiana
Meditazione della Parola di Dio di Mercoledì 28 Giugno, della XII Settimana del Tempo Ordinario