Un giorno si presenta a me un signore, e lo tratto con impazienza. Mi dicono: «È il Sindaco». «Oh! dico se avessi saputo che era il Sindaco, l’avrei trattato meglio». Poi arriva un altro signore a trovarmi, e lo tratto bruscamente. Mi dicono: «È tuo fratello». «Oh! dico se l’avessi saputo, l’avrei agevolato nelle sue domande». Poi arriva un terzo e, spazientito, lo tratto con molto distacco. Mi dicono: «È Gesù». Lo rincorro subito; gli chiedo scusa dicendogli: «Se l’avessi saputo prima ti avrei veramente trattato con amore».
«Andrea, Andrea, mi risponde Gesù, mi pare di avertelo detto e te lo ripeto: qualunque cosa tu fai anche all’ultimo dei miei fratelli, lo fai a me. Sappi che in ogni persona, di ogni età e di ogni ordine e grado: affamato, assetato, ammalato, carcerato, drogato, amico, nemico; in ogni persona sono Io, e quello che fai nei suoi confronti l’hai fatto a me.
Mi vuoi veramente amare? Mi presento a te sotto ogni modo di vestire, e non ti sbaglierai mai a trattarmi bene, perché sono proprio Io. Si racconta d’un re che tra i suoi cittadini si camuffava tutti i giorni in sembianze diverse…indossava le vesti delle persone più umili, per assaggiare la verità dei rapporti; la generosità del cuore, la fede nella sua parola…
Così Dio si è nascosto in tutti coloro che hanno bisogno…E chi non ha bisogno? Tu stesso che fai il bene sei un “povero” perché hai bisogno di incontrare chi è povero; hai bisogno di chi riceva il tuo dono; hai bisogno di chi ti garantisce il biglietto d’entrata.
Non temere, sono Gesù. Tu, amandomi nel fratello, ti salverai l’anima e un giorno ti dirò: “entra nel gaudio del tuo Signore.»
Ciao da P. Andrea
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Elemosine / Pixabay CC0 - vannino, Public Domain
L’hai fatto a me
“Pillola quotidiana” di padre Andrea Panont