Lettura
Gesù prosegue nel suo discorso, presentando un’altra antinomia. Nel libro del Levitico, tra i comandamenti e i precetti che Dio consegna a Mosè, si legge: “Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso” (19,18). Non c’è però l’espressione “odio verso il nemico”: si tratta dunque senza dubbio di una figura iperbolica, che esprime comunque l’atteggiamento istintivo dell’uomo, come contrapposto a quello stabilito dalla Legge. Occorre, inoltre, ricordare che per i giudei il “prossimo” era solo il connazionale, e lo straniero che era stato circonciso e ammesso nella comunità del popolo eletto.
Meditazione
Ieri abbiamo forse avuto delle perplessità nel leggere dell’amore che Gesù chiede ai suoi discepoli, un amore così generoso che sembrerebbe quasi arrendersi anziché opporsi al male. Oggi sembra ancor più complicato comprendere e accogliere il suo insegnamento: perché il Signore, completando il discorso e portandolo fino alle sue conseguenze, ci spiega che non basta amare profondamente il nostro prossimo, i nostri fratelli, ma che occorre amare perfino i nostri nemici, e che bisogna pregare per quelli che ci perseguitano. Tutti noi abbiamo dei nemici; perfino noi stessi, a volte, diventiamo dei nemici per gli altri. Il cammino dell’amore senza confini non è un’impresa facile, ma è il cammino che ci mostra Gesù. Egli stesso ce ne ha dato l’esempio, quando, mentre lo inchiodavano sulla croce, pregava per i suoi persecutori: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”. È difficile per noi imitare Gesù, ma l’amore cristiano non è un sentimento spontaneo, è una volontà decisa ad amare, che supera perfino i nostri istinti. È proprio l’amare i nostri nemici che ci rivela quali “figli del Padre vostro che è nei cieli”. Nel Battesimo, infatti, siamo diventati figli di Dio, ma questa figliolanza che abbiamo ricevuto come dono, siamo poi chiamati a concretizzarla e a testimoniarla nella nostra vita. E amare chi ci fa del male è un modo per assomigliare al nostro Padre celeste, il quale “fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti”. Se, infatti, la nostra vita non ci rivela come figli del Padre, nulla ci distingue dai “pagani”; i discepoli di Gesù sono dunque chiamati ad un amore più grande, per diventare “perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”.
Preghiera
Signore Gesù, tu che hai perdonato coloro che ti insultavano e ti crocifiggevano, solo tu puoi darmi la grazia del perdono che libera dalle catene dell’odio. Metti nel mio cuore il desiderio sincero di comprendere e di perdonare coloro che mi odiano, perché io possa guardarli con i tuoi occhi colmi di amore e di compassione.
Agire
Oggi prego per tutti quelli che nella mia vita mi hanno causato del male, e li perdono nel mio cuore per amore di Dio.
Meditazione del giorno a cura di padre Miguel Angel Llamas, L.C., tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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Amare i nemici — Meditazione quotidiana
Meditazione della Parola di Dio di Martedì 20 Giugno, della XI Settimana del Tempo Ordinario