A proposito, parlando con un amico veronese, ricordavamo che anni fa nessuno immaginava il Chievo in serie A…tanto che dicevano: quando vedremo il Chievo in A, vedremo l’asino che vola.
A volare è Pegaso, il cavallo alato della mitologia, non l’asino. Infatti c’è un momento nel galoppo del cavallo in cui tutte e quattro le zampe
sono staccate da terra, e in quell’ istante vola.
Questo non capita all’asino, che galoppa di rado e in modo goffo.
“L’asino vola” esprime allora il bisogno dell’uomo di credere alle cose impossibili, di fantasticare, di sognare a occhi aperti.
L’uomo ha sempre desiderato volare. Vincere la forza di gravità che lo ancora a terra. Sfidare i limiti imposti dalla fìsica e dalla realtà.
Perfino l’ape che vola ha del miracoloso e crea qualche difficoltà alla scienza. Appeso alla parete d’una saletta del convento dei cappuccini di Roma, vedi un quadro che mostra dipinta un’ape che vola e sotto la scritta: “Se l’ape avesse studiato le leggi e le norme del volo, non avrebbe mai volato”.
Se l’uomo volesse studiare e capire le regole della vita cristiana non ci sarebbe nessun cristiano.
Il miracolo è proprio una meraviglia, un intervento divino che supera e trascende le capacità umane; ecco perché la stessa vita cristiana è “un asino che vola”. E’ l’uomo che lascia vivere in sé Gesù. Allora Gesù è libero di fare da Dio nelle impossibilità umane.
Ciao da P. Andrea
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Asino / Pixabay CC0 - Mzlle, Public Domain
L'asino vola
“Pillola quotidiana” di padre Andrea Panont