“Possiamo e dobbiamo invertire il degrado dei nostri oceani e mari”. Lo ha detto martedì 6 giugno 2017 il cardinale Peter Turkson rivolgendosi alla Conferenza sugli oceani al “Palazzo di Vetro” delle Nazioni Unite a New York. “Siamo capaci del meglio, di superare l’egoismo personale e stretti interessi nazionali”, ha esortato il prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.
Il porporato ghanese è intervenuto in qualità di capo della delegazione della Santa Sede presso la Conferenza ONU sul tema “Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile”, che si svolge dal 5 al 9 giugno a New York. Il cardinale Turkson ha pronunciato il suo discorso nel quadro del “Partnership Dialogue 3”, intitolato: “Minimizzare e affrontare l’impatto dell’acidificazione degli oceani”.
Nel suo discorso, il porporato ha ricordato cinque principi di base o linee guida, una vera e propria tabella di marcia per proteggere l’ambiente in generale e gli oceani in particolare:
- l’imperativo morale di prendere cura dell’ambiente;
- la necessità di un’ecologia integrale che include l’ecologia ambientale, economica, sociale, culturale e quotidiana, il bene comune e la giustizia intergenerazionale;
- un approccio integrato per trovare soluzioni che uniscono etica e ambiente;
- l’importanza dell’educazione;
- la necessità di un dialogo e di collaborazione a tutti i livelli.
“Questo vasto regno blu è il dono di Dio per noi. Siamone i gestori responsabili”, ha concluso il cardinale ghanese il suo intervento. (pdm)
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