Udienza FAFCE, 1° giugno 2017 / © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO

Le famiglie: “Il tesoro più prezioso”

Discorso di papa Francesco ai partecipanti all’incontro promosso dalla FAFCE

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Nel suo discorso ai partecipanti all’incontro promosso dalla Federazione Europea delle Associazioni Familiari Cattoliche (FAFCE), ricevuti in udienza nella Sala Clementina in Vaticano in occasione del 20° anniversario dell’organismo, papa Francesco giovedì 1° giugno 2017 ha definito la famiglia il “tesoro più prezioso”.
Le famiglie “non sono pezzi da museo”, così ha dichiarato, “ma attraverso di esse si concretizza il dono, nell’impegno reciproco e nell’apertura generosa ai figli, così come nel servizio alla società”. Il Pontefice ha descritto le famiglie “come un lievito”, che rende la società più umana e più fraterna, “dove nessuno si senta rifiutato o abbandonato”.
Per papa Francesco, la famiglia dimostra la bellezza e la gioia dell’amore reciproco. Perciò, così ha proseguito, non c’è migliore alleato per il progresso integrale della società che favorire la presenza di famiglie nel tessuto sociale. “Infatti — ha ricordato — rimane attuale che la famiglia è la base della società e continua ad essere la struttura più adeguata per assicurare alle persone il bene integrale necessario per il loro sviluppo permanente.”
Il lavoro della FAFCE si basa sull’inviolabile dignità delle persone, e non su “ideologie contingenti”, ha proseguito papa Francesco. “E’ in base a tale dignità che l’Europa potrà essere realmente una famiglia di popoli”, ha detto il Pontefice, il quale ha individuato quattro crisi, che attualmente “attraversano” il continente europeo, ovvero “quella demografica — ‘l’inverno demografico’ –, quella migratoria, quella lavorativa e quella educativa”.
Perciò il Papa ha esortato la FAFCE e le famiglie ad iniziare “un dialogo costruttivo con i vari attori dello scenario sociale, senza nascondere la vostra identità cristiana”. Per riuscirci, la famiglia non può restare però isolata “come una monade”, ma ha bisogno di uscire da se stessa, di dialogare e incontrare gli altri.
Nel suo discorso, il Papa ha ricordato ai presenti anche il ruolo centrale e prezioso degli antenati. “Essi — così ha detto — sono la memoria permanente che ci deve spingere a mettere la sapienza del cuore e non solo la tecnica nella creazione di iniziative sulla famiglia e per la famiglia.”
Il Pontefice ha chiesto anche di promuovere quella che ha chiamato “l’alleanza tra le generazioni”, la quale si concretizza nel servizio a tutti, in particolare ai più bisognosi, ai disabili, agli orfani, ai migranti. Si tratta, ha detto il Papa, di un lavoro “complesso”, che richiede unità.
Prima di impartire la sua benedizione, papa Francesco ha incoraggiato i partecipanti ad aprire nuove vie, “affinché la famiglia possa esercitare, tanto nell’ambito ecclesiale quanto in quello civile, il triplice compito di sostegno alle nuove generazioni, di accompagnamento nelle strade tante volte accidentate della vita, e di guida che mostri riferimenti di valori e di significati nel cammino di ogni giorno.”
Si può leggere il testo completo cliccando qui.

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Paul De Maeyer

Schoten, Belgio (1958). Laurea in Storia antica / Baccalaureato in Filosofia / Baccalaureato in Storia e Letteratura di Bisanzio e delle Chiese Orientali.

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