Lettura
Il rifiuto di un popolo riassume il diniego, l’ottusità, l’incredulità dell’uomo di ogni tempo, posto di fronte ai valori di verità, di giustizia e di amore che Dio ha rivelato in Gesù. La fede professa che il Giusto «morì per i nostri peccati» (1Cor 15,3): a motivo dei nostri peccati, del peccato universale di tutta la famiglia umana; ma soprattutto morì a vantaggio di noi, per la remissione dei peccati di tutti: Dio, infatti, ci ha perdonati e riconciliati a sé per il sangue di Cristo (cfr. Il catechismo dei giovani, pp. 146.150). Il gesto dell’adorazione della croce è riconoscimento della regalità salvifica di Cristo e della speranza nata dalla croce, ma anche impegno a vivere nell’obbedienza a Dio. La comunione eucaristica rende partecipi della morte gloriosa di Cristo e dei suoi frutti: è inserimento nell’alleanza sigillata nel sangue dell’Agnello.
Meditazione
«Ecco, il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente». Questa rivelazione, che noi riportiamo letteralmente dalla prima lettura di oggi, è certamente la lente con cui oggi gli occhi della fede si poseranno sulla passione di Gesù. Il desiderio di successo, onore, esaltazione e grandezza, che il cuore dell’uomo di oggi va cercando per le strade più sconosciute e pericolose, in realtà si realizza solo ripercorrendo la stessa strada percorsa da Cristo. Ciò che più stupisce della passione di Cristo è che questo anelito al successo è soddisfatto solo attraverso la croce di Cristo, perché essa è il segno perenne di una spoliazione salutare. Nella passione di Cristo, Dio si mette in seria comunicazione con l’uomo, mostrando chiaramente come le Sue vie non sono le nostre vie. Il successo umano è totalmente superato dal successo divino; l’onore umano è ormai riparato definitivamente dall’onore divino; l’esaltazione dell’uomo è tale solo nella spoliazione del Figlio dell’Uomo; la sua grandezza è solo nelle mani del Padre. Tutto ciò farà di noi, in questo giorno in cui la Chiesa contempla la passione del suo Sposo, non dei semplici spettatori, ma dei veri protagonisti. Partecipando alla celebrazione della passione di Cristo, si sappia che tutto ciò è avvenuto perché dalla morte del Figlio di Dio l’uomo ottenga la vita. Quest’oggi respiriamo la fonte della nostra vita: facciamolo a pieni polmoni, fino a sentire quest’aria pulita rinnovarci interiormente, desiderando di rimanere in cima alla montagna per respirare, e respirare di nuovo fino alla saturazione e, a Dio piacendo, anche oltre.
Preghiera:
La mia preghiera di oggi è stare in preghiera con Cristo morto in croce, senza anteporvi nulla.
Agire:
Stare accanto a Gesù morto, come sicuramente avrà fatto Maria sua madre, incuranti del tempo, e ponendo nel suo cuore trafitto tutta la nostra esistenza, con le sue fatiche e i suoi dolori ma anche con le sue gioie, in attesa che tutto questo contenuto risorga con lui la notte di Pasqua.
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Gesù è la causa della nostra salvezza
Meditazione quotidiana della Parola di Dio – Azione liturgica della Passione del Signore