I Libri di Samuele. Tradizione, redazione, teologia. Il 7 e l’8 aprile presso la Facoltà Teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelista” di Palermo, si terrà il X Convegno di Studi biblici. Un appuntamento di rilievo internazionale che vedrà la presenza di alcuni dei più autorevoli biblisti e studiosi e che si inserisce in un percorso ormai consolidato che negli anni ha offerto risultati di alto livello scientifico e di grande utilità per la ricerca. Orientamento avviato nel 1998 con il Convegno sul Libro dei Proverbi e la pubblicazione dei relativi Atti l’anno successivo, e proseguito con l’analisi dei libri di Qohelet (Atti del 2001) e della Sapienza (Atti nel 2004) e quindi del Siracide. In seguito anche focus su alcuni libri del NT, come la lettera di Giuda e la prima di Pietro e negli ultimi anni l’indagine sui libri storici di Giosuè e ora Samuele.
Il Convegno si aprirà con il saluto del Gran Cancelliere della Facoltà, Mons. Corrado Lorefice e con l’introduzione ai lavori del prof. Angelo Passaro, docente della Facoltà e direttore della Rivista Biblica.
Le relazioni affronteranno temi di grande interesse, con argomenti che a un primo sguardo non appaiono generici ma anzi molto specialistici. Scelta programmatica che può certamente favorire il dialogo e il confronto tra differenti ambiti disciplinari, orientando criticamente la ricerca verso ulteriori prospettive di studio. I Libri saranno analizzati ricercando le tradizioni prevalenti (Simone Paganini, Aachen University) e il dialogo con altre tradizioni come quella profetica (Jesus Asurmendi, Paris), temi o pericopi specifiche (Graeme Auld, University of Edinburgh, André Wénin, Université catholique de Louvain, e Angelo Passaro e Cirino Versaci, Facoltà Teologica di Sicilia), secondo un approccio storico antropologico (Giuseppe Bellia, Facoltà Teologica di Sicilia), e il loro legame con la Bibbia greca (Adrian Schenker, Université de Fribourg), con Quumran (Emile Puech, Ecole Biblique Jerusalem), e la Peshittà e Targum Jonathan (Craig Morrison, Pontificio Istituti Biblico, Roma). Infine si cercherà di cogliere l’incidenza delle tradizioni davidiche e del messianismo regale nella cristologia del NT (Maria Armilda Nicolaci e Rosario Pistone, Facoltà Teologica di Sicilia).
Si tratta dunque di un iter consolidato che da quasi venticinque anni caratterizza la “scuola palermitana” che pratica una lettura pluridimensionale del documento letterario, favorendo un’interpretazione olistica multidisciplinare ed interdisciplinare con approfondimenti diretti e trasversali. L’ordinamento degli studi biblici nella Facoltà Teologica di Sicilia, infatti, rispettoso della specificità e scientificità delle varie discipline, della natura e del metodo di ognuna, integra esegesi e teologia biblica, arricchendo l’analisi con il concorso sempre più significativo degli ambiti storico-culturale ed archeologico.
Il percorso di “docenza-ricerca” risulta incentrato sull’identità teologica dell’esegesi biblica, in vista dell’approfondimento della fede, autentico servizio ministeriale della ricerca scientifica.
La lettura pluridimensionale del documento letterario, come ricordato in un saggio di Iovino-Bellia, è praticata facendo dialogare e collaborare «l’approccio storico con quello delle scienze umane e la documentazione scritturale con la cultura materiale». I percorsi disciplinari affrontano l’esegesi biblica secondo un ampio ventaglio di metodologie, dal metodo storico-critico, praticato anche attraverso l’analisi retorica e narratologica, al metodo dell’antropologia storica, dall’interpretazione giudaica alle ermeneutiche patristiche. Esaustività metodologica accompagnata dalla ricerca di una competenza linguistica affinata attraverso i corsi di greco ed ebraico biblico. Si registra dunque un lavoro d’equipe. L’esegesi biblica presta attenzione a singoli libri o piccoli blocchi letterari (pericopi) pervenendo a conclusioni teologiche in seguito ulteriormente sviluppate da una puntuale teologia biblica. Gli approcci basati sulla tradizione sono invece proiettati al recupero delle categorie giudaiche di rilettura del dato biblico, in dialogo con Talmud e Midrash. Il quadro di riferimento è poi arricchito dall’esegesi biblica dei Padri, dalla lettura dei testi giudaici e greci, dallo studio dell’epigrafia e dagli approfondimenti socio-culturali. Quest’ultimi in particolar modo, mediante l’apporto delle scienze umane, consentono di investigare in modo interdisciplinare l’ambiente socio-religioso, socio-economico, politico-religioso di Gesù e del cristianesimo primitivo. Allo stesso modo praticata l’impostazione storico-archeologica con itinerari biblico-archeologici specifici.
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Un Convegno Internazionale di studi biblici sui Libri di Samuele
Il 7 e l’8 aprile a Palermo presso la Facoltà Teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelista”