I pilastri della costruzione europea, che sono sessanta, rappresentano i fari per rintracciare un avvenire e un percorso di speranza. Papa Francesco ha declinato questi pilastri sulla “centralità dell’uomo, una solidarietà fattiva, l’apertura al mondo, il perseguimento della pace e dello sviluppo, l’apertura al futuro”.
Così si è espresso oggi, 24 marzo 2017, ricevendo in udienza in Vaticano alle ore 18 i leader europei in occasione del 60esimo anniversario dei Trattati di Roma, avvenuto il 25 marzo 1957.
Il Papa ha parlato dei “padri dell’Europa” invitando gli europei a lasciarsi ispirare “dalle loro parole, dall’attualità del loro pensiero, dall’appassionato impegno per il bene comune che li ha caratterizzati, dalla certezza di essere parte di un’opera più grande delle loro persone e dall’ampiezza dell’ideale che li animava”.
“Il loro denominatore comune – ha proseguito il Pontefice – era lo spirito di servizio, unito alla passione politica, e alla consapevolezza che ‘all’origine della civiltà europea si trova il cristianesimo’, senza il quale i valori occidentali di dignità, libertà e giustizia risultano per lo più incomprensibili”.
Egli ha quindi posto la questione del futuro, con la crisi che fa da sfondo. Si è chiesto quale sia “la chiave interpretativa con la quale possiamo leggere le difficoltà del presente e trovare risposte per il futuro”, rilevando che “la rievocazione del pensiero dei Padri sarebbe infatti sterile se non servisse a indicarci un cammino, se non diventasse stimolo per l’avvenire e sorgente di speranza”.
Il Santo Padre ha poi indicato un percorso di “speranza” per l’Europa che si snoda intorno a questi “pilastri” ben identificati.
Il Papa ha ricevuto i 27 capi di Stato e di governo dell’Unione Europea e le loro delegazioni nella Sala Regia del Palazzo Apostolico del Vaticano, alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni europee, Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, Jean-Claude Junker, presidente della Commissione europea.
Il Papa ha parlato dopo il discorso del presidente del consiglio italiano, Paolo Gentiloni, e di Tajani. Si tratta della quarta volta dall’inizio del suo pontificato che Francesco offre una visione per il futuro dell’Europa, dopo il discorso al Parlamento Europeo e al Consiglio Europeo di Strasburgo, il 25 novembre 2014, dove si è rivolto a 900milioni di europei, e dopo la consegna del Premio Carlo Magno (6 maggio 2016)
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Qui è disponibile il testo integrale del discorso del Papa.
©Servizio Fotografico - L'Osservatore Romano
Sessant'anni dopo, discernere i sentieri di speranza per l'Europa
Ricevendo in udienza i leader dell’Ue, il Papa ha invitato ad ispirarsi ai “Padri Fondatori” dell’Europa