Daily meditation on the Gospel

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Rallègrati piena di grazia — Meditazione quotidiana

Meditazione della Parola di Dio di Sabato 25 Marzo 2017

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Lettura
Il nome dei luoghi, Galilea e Nàzaret, viene prima della persona, Maria. Succede infinite volte nei Vangeli e in tutte le Scritture: la regione montuosa prima della casa di Zaccarìa, Betlemme prima della Natività, Gerusalemme luogo di attesa dello Spirito, ecc. La vocazione oltre che personale, se non prima, è un fatto ambientale. La Parola di Dio non occupa solo la storia, ma anche una ben precisa e motivata geografia. La persona scelta è chiamata ad aprirsi all’ambiente che la circonda, per plasmarlo di profezia e rendersi disponibile alle sue ramificate problematiche. La persona santifica il luogo, ma questo contribuisce a definire la persona.
Meditazione
Dio si rivela: qui è il fondamento di tutto. La teologia fondamentale svolge il servizio di indagare le ragioni di possibilità e di credibilità della Rivelazione, ma esiste un possibile influsso dello Spirito Santo anche su chi non ha studiato: è l’esperienza spirituale, chiave di lettura dell’Annunciazione. Lo studio non basta e l’esperienza spirituale va provata. Comunque, se Dio esiste, come è vero, non può non manifestarsi, secondo i segni da Lui stabiliti, nella nostra realtà, le cui pieghe Lui solo conosce fino in fondo. Questo pensiero dovrebbe bastare a ripulire i nostri problemi di fede da ragionamenti tortuosi e da confusioni, come quella che riguarda il dubbio. Meditiamo sul comportamento di Maria. Lei conosceva già sia la Parola di Dio, contenuta nelle Scritture, sia il linguaggio con cui Dio costruisce l’insieme ordinato dei segni per rivelarsi. Maria perseverava in un continuo stato di vigilanza, grazie al quale, nella preghiera, le era dato cogliere la Presenza del Signore, al punto che ogni evento per lei diventava segno della santità del Suo Nome. Il colloquio con l’angelo testimonia il suo atteggiamento costante di attenzione, e le domande che pone non riguardano il contenuto delle parole trasmesse, bensì le conseguenze e le scelte che la aspettano; chiede che venga spiegato, con altre parole, quello che in parte le resta ancora oscuro. Il sano dubbio di Maria non è riferito alla verità rivelata, ma al suo modo di comprenderla. Il suo è un vero colloquio di fede interiore, lascia che la parola che lei è nella sua piccolezza, venga completamente assunta dalla Parola Dio e chiede l’unica cosa necessaria di fronte alle scelte: che in lei continui ad agire solo e sempre la Parola.
Preghiera
Padre, nulla è impossibile a te: la fecondità di una sterile, il parto di una vergine, la nostra santificazione nell’offerta unica del corpo di Gesù. In cambio non chiedi olocausti o sacrifici, ma un orecchio aperto, per una sola risposta, con tutta la nostra persona che dice: «Ecco, io vengo!».
Agire
La Solennità dell’Annunciazione è il giorno adatto e gradito a Gesù e al Padre per la celebrazione, possibilmente comunitaria, dell’intero Rosario, a gloria di Maria.
Meditazione del giorno a cura di don Marco Simbola, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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