Lettura
Il Vangelo di oggi ci riporta una delle sconfitte dei discepoli del Maestro: non furono capaci di scacciare un demonio. Gesù con Giacomo, Giovanni e Pietro sono scesi dal monte, ma non hanno ancora terminato la discesa dalla beatitudine che subito ci sono problemi. La gente è confusa, i discepoli si sentono frustrati, il padre del giovane indemoniato è angosciato. Sembra quasi il riproporsi della scena di Mosè quando, sceso con le tavole della Legge, trova il popolo che si è costruito un idolo. Davanti all’insuccesso dei discepoli, la folla ha smarrito la via, ha dimenticato il perché segue Gesù, ha perso la memoria dei segni a cui ha assistito.
Meditazione
Come Mosè davanti a così poca fede, Gesù perde la pazienza ed esclama: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi?». Non li lascia però nel loro sbigottimento e nella loro disperazione, ma crea una relazione con il padre dello sventurato giovane e con la folla; deve ristabilire quel rapporto di fiducia che è stato interrotto, perché tutto è possibile a chi ha fede. La risposta del padre occupa il posto centrale dell’episodio. Indica come deve essere l’atteggiamento del discepolo che, malgrado i suoi limiti e i suoi dubbi, deve essere fedele. I discepoli poi, in casa, vogliono sapere perché non erano stati capaci di scacciare il demonio. La risposta del Maestro qualifica le caratteristiche del discepolo autentico: “Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera”. Fede e preghiera vanno insieme, nella vita di chi si mette alla sequela del Cristo per operare con il suo stesso spirito. Gesù si mostra come più forte del male, e i discepoli comprendono che solo imitando il loro Maestro anche nella preghiera, possono seguirlo. Tanto che l’apostolo Paolo può affermare con certezza e franchezza la sua esperienza: “Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore!” (cfr. Rm 8,38-39). Ed è lo stesso Gesù Cristo a rassicurarci con le prime parole da risorto: “Non abbiate paura! La pace sia con voi!”. In Cristo è possibile sperimentare la benedizione del Padre, come pienezza di vita e di relazioni, così come lo è stato per il ragazzo esorcizzato.
Preghiera
Donaci una fede libera, o Signore, che non ricerchi segni, ma che ponga segni del tuo amore. Aumenta in noi la luce del tuo amore, perché sappiamo riconoscere pienamente i segni della tua presenza nella nostra vita.
Agire
Mi porrò in preghiera davanti al Crocifisso aprendo il cuore al suo amore infinito.
Meditazione del giorno a cura di don Donatello Camilli, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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La forza del discepolo — Meditazione quotidiana
Meditazione della Parola di Dio di Lunedì 20 Febbraio – Feria della VII settimana del Tempo Ordinario