parrocchia Santa Maria Josefa del Cuore di Gesù, Roma - http://www.municipioroma.it/

Roma. La comunità di Ponte di Nona attende Papa Francesco

Domenica prossima, 19 febbraio, il Vescovo di Roma visiterà la parrocchia di Santa Maria Josefa del Cuore di Gesù

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Domenica 19 febbraio, intorno alle ore 16, Papa Francesco arriverà a Ponte di Nona per incontrare la comunità parrocchiale di Santa Maria Josefa del Cuore di Gesù, nella piazza omonima di Castelverde di Lunghezza. Lo accoglieranno il cardinale vicario Agostino Vallini, il vescovo ausiliare del settore Est, monsignor Giuseppe Marciante, il parroco don Francesco Rondinelli e il vicario parrocchiale don Luca Bazzani, il parroco prefetto don Joseph Alexander De Leon e altri sacerdoti della XVIII prefettura.
Come ricorda un comunicato del Vicariato di Roma, è la tredicesima visita di Francesco in una parrocchia della diocesi di Roma, la seconda in poco più di un mese: il 15 gennaio scorso, infatti, ha visitato Santa Maria a Setteville, nel Comune di Guidonia. Il programma prevede, subito dopo l’arrivo del Santo Padre, un incontro con i bambini e i ragazzi del catechismo e con il gruppo giovani nel teatro parrocchiale, poi con i malati, quindi con le famiglie e gli operatori del centro Caritas. Prima di presiedere la solenne concelebrazione eucaristica, che sarà animata musicalmente dal coro della parrocchia, Il Santo Padre confesserà quattro parrocchiani.
San Giovanni Paolo II incontrò questa comunità il 16 dicembre 2001: celebrò la Messa e donò alla parrocchia un prezioso crocifisso, oggi posto sull’altare, e una tela raffigurante “La Pietà”. L’attuale parroco, il trentanovenne don Francesco Rondinelli, ha assunto l’incarico solo 5 mesi fa. Poco prima di Natale il cardinale vicario Agostino Vallini gli ha comunicato la notizia di questa visita. “Ogni parroco sogna che la sua comunità riceva la visita del Santo Padre ma non ci avrei mai sperato, mi sembrava un desiderio impossibile da realizzare, tanto meno a pochi mesi dalla mia nomina – spiega -. Quando il cardinale mi ha chiamato, hanno iniziato a tremarmi le gambe e ho provato una gioia difficile da esprimere a parole”.
Altrettanto gioiosa la reazione della comunità parrocchiale che, alla notizia, ha impiegato qualche istante prima di assimilare l’annuncio di don Francesco. “Per qualche secondo mi hanno guardato ammutoliti – racconta – poi è esplosa la gioia. L’aspetto che più mi ha commosso è che tutti, anche chi ha qualche piccolo acciacco fisico, hanno offerto il loro aiuto per preparare un’accoglienza perfetta”.
Santa Maria Josefa del Cuore di Gesù è una chiesa di recente costruzione dedicata a Maria Josefa Sancho de Guerra, fondatrice della congregazione delle Serve di Gesù della Carità, canonizzata da san Giovanni Paolo II il 1° ottobre 2000. La prima Messa è stata celebrata dall’allora cardinale vicario Camillo Ruini il 27 gennaio 2001. Il parroco e il vice parroco hanno entrambi assunto l’incarico da pochi mesi, dopo che padre Angelo de Caro aveva guidato la comunità per 16 anni. Nel cuore del quartiere Ponte di Nona, a due passi dal centro commerciale Roma Est, la parrocchia si trova tra due ali di palazzine popolari tutte tinteggiate con diversi colori. Su 6.500 famiglie (circa 20mila abitanti), la maggior parte composte da giovani coppie con bambini piccoli, un terzo vive nelle case popolari.
Poco più di 200 i bambini del catechismo che frequentano assiduamente la parrocchia, dotata di campi da calcio e di basket. Desiderio del parroco è quello di avviare al più presto l’oratorio e corsi di teatro. “Sono cresciuto negli oratori e so quanto siano importanti per la formazione di un adolescente – sottolinea -. Vorrei poi organizzare dei corsi di teatro per giovani e adulti per renderli più partecipi e protagonisti. Abbiamo un teatro bellissimo, attrezzato al meglio, che può ospitare 200 persone, ma rimasto fino ad oggi inutilizzato”. Infine il vanto della parrocchia è il centro Caritas dove una ventina di volontari in “modo encomiabile” distribuiscono pacchi viveri a oltre 200 famiglie per un totale di 600 persone. “Il tasso di povertà è molto alto nel quartiere – prosegue -, non c’è lavoro e noi facciamo il possibile”.

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ZENIT Staff

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