L’università come luogo in cui si valorizza un “autentico umanesimo”. Questo il messaggio espresso ieri, 1° febbraio 2017, dal sostituto della Segreteria di Stato vaticana, mons. Angelo Becciu, nell’omelia della Messa che ha celebrato prima dell’inaugurazione dell’anno accademico all’Università cattolica del Sacro Cuore, a Roma.
Come riporta l’Osservatore Romano, l’arcivescovo è partito commentando il brano del Vangelo di San Matteo proposto dalla liturgia, in cui Gesù predicava nella sinagoga suscitando tuttavia un senso di “diffidenza” e di “incredulità” nei suoi compaesani. Per gli abitanti di Nazareth, ha spiegato mons. Becciu, anche se “le cose che dice sono belle, piene di sapienza”, quel Gesù “non può essere l’inviato del Signore”.
Gesù, infatti, appare ai loro occhi come una persona comune, è “un vecchio vicino di casa”, di qui la loro convinzione che “non può essere l’inviato del Signore”.
Quella stessa incredulità ci è oggi famigliare, ha commentato il sostituto. Anche noi siamo “un po’ simili agli abitanti di Nazareth”, facendo fatica a comprendere il “realismo dell’incarnazione”, per il quale “Dio agisce ‘stoltamente’ nella storia attraverso strumenti umili, ordinari”.
Agisce, dunque, affrontando “le diverse questioni del vivere umano con una singolare sensibilità nei riguardi delle dimensioni etiche e religiose”. Un tema che si collega al compito di una università cattolica. Mons. Becciu ha ricordato il discorso di Papa Francesco al congresso mondiale promosso dalla Congregazione per l’educazione cattolica (21 novembre 2015), nel quale il Pontefice ha detto: “Non si può parlare di educazione cattolica senza parlare di umanità, perché precisamente l’identità cattolica è Dio che si è fatto uomo”.
Gesù si identifica “con ogni uomo, con ogni donna”. Una realtà che noi – ha detto il presule – abbiamo difficoltà a riconoscere, sebbene è qui che sta “l’identità cattolica”.
In questo senso, ha detto ancora il sostituto della Segreteria di Stato, bisogna comprendere l’università cattolica: “Luogo privilegiato per un fruttuoso dialogo tra vangelo e cultura, tra vangelo e scienza, e insieme luogo di grande umanità, perché questa è la vera cultura cristiana, esperienza di umanità”. Infatti, “se è vero che il vangelo è nato in un preciso contesto culturale, è altrettanto vero che esso trascende ogni cultura ed è aperto all’universalità, anzi si pone quale fermento nella molteplicità delle culture, che hanno il volto concreto dei nuovi popoli che accogliamo tra noi”.
Coniugando “serietà e rigore scientifico e identità cattolica”, pertanto, l’ateneo fondato da padre Gemelli fornisce “un diligente servizio alla Chiesa e alla società”, ha commentato mons. Becciu. Il quale ha poi concluso: “L’opera culturale e scientifica che l’Università cattolica del Sacro Cuore è chiamata a realizzare, possa diventare sempre più espressione di un autentico umanesimo, aperto alla trascendenza e animato dai valori della solidarietà, della fraternità e dell’amore”.
Card. Giovanni Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi - Foto © Ufficio Stampa Policlinico Gemelli
Mons. Becciu: "Università, luogo di autentico umanesimo"
Nell’omelia della Messa che ha preceduto l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università cattolica del Sacro Cuore, il sostituto ha ricordato il “diligente servizio alla Chiesa” dell’ateneo