Daily meditation on the Gospel

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La grazia del tempo

Meditazione della Parola di Dio di sabato 31 dicembre – VII Giorno fra l’Ottava di Natale, San Silvestro I, Papa, commemorazione

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Lettura
Ci viene riproposto il Prologo di Giovanni già meditato il giorno di Natale. Se anche vi trascorressimo tutta la vita non riusciremmo a scandagliare tutti i suoi fondali e a scalare tutte le sue vette. “Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato”: è l’ultima pennellata con cui l’autore apre il cuore del credente, perché ciò che era inaccessibile e invisibile ora si può vedere, credere, toccare.
Meditazione
Con le parole accecanti del Prologo concludiamo l’Ottava di Natale, anche se l’ultima parola sarà data dalla solennità di domani. Siamo di nuovo dinnanzi al Mistero dell’Amore di Dio che si rende fruibile dagli uomini, come farà il Risorto sulla via di Emmaus, come compagno di viaggio. Se Lui è con noi chi sarà contro di noi? Cosa possiamo temere dal futuro che stanotte ci verrà incontro con la cifra 2017? Egli non è venuto in vacanza nel mondo, non ha fatto una sortita per poi tornarsene a casa, è venuto per restare: “Ed egli entrò per restare con loro” dice Luca, sempre nel racconto di Emmaus. Se rimane possiamo sperare, se ha piantato definitivamente la sua tenda tra noi, possiamo invocarlo in ogni momento e sentirlo vicino di casa in ogni situazione di vita. Abbiamo bisogno di essere rassicurati, soprattutto oggi, perché nell’ultimo giorno dell’anno la percezione del tempo si fa particolarmente forte, quasi palpabile, a tratti drammatica. In queste ore caotiche di preparativi, siamo raggiunti da mille ricordi e rimpianti, attraversati da attese e speranze, atterriti da paure ed angosce, e rischiamo di naufragare. Il Prologo, con la grazia del Natale liturgico ancora in atto, ci rassicura sul passato perdonato, sul presente visitato, sul futuro custodito nelle mani di Dio. Da quando l’Eternità è entrata nel tempo, ogni tempo è tempo di grazia, smette d’essere un pericolo incombente e diventa possibilità di bene e di vita. Rendo grazie per tutte le opportunità che Dio mi ha offerto in questo anno 2016, che è coinciso con il Giubileo della Misericordia, celebro la gioia di essere ancora qui, pronto a ricevere ancora grazia, perché “la più bella storia non l’ho ancora raccontata” e il meglio deve ancora venire.
Preghiera:
“Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore”: li conto perché sono tuoi doni per me, li conto perché sono preziosi e non vanno sciupati, li conto per comporli in un grande fascio di fiori da offrirti alla fine. Al tramonto, Signore, si fa chiaro il profilo dei monti e la nostalgia per persone ed eventi, per relazioni e cose. È così al tramonto di ogni giorno, al tramonto di un anno come oggi, sarà così al tramonto della vita.
Agire:
Troverò il tempo per passare in Chiesa e ringraziare Dio per l’anno trascorso e chiedere una benedizione per quello che inizia. Allo scoccare della mezzanotte mi segnerò con il Segno di Croce.
***
Meditazione del giorno a cura di mons. Arturo Aiello, Vescovo di Teano-Calvi, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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