Prayer in Taizé church

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Papa a Taizé: “Il male non ha l’ultima parola nella storia”

Francesco scrive ai giovani partecipanti all’incontro ecumenico europeo che si apre domani a Riga

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In occasione del tradizionale raduno ecumenico di fine anno promosso dalla comunità di Taizé, papa Francesco ha esortato i giovani partecipanti a non lasciarsi scoraggiare dal male. Il 39° incontro europeo di Taizé si tiene a Riga, in Lettonia, dal 28 dicembre 2016 all’1 gennaio 2017, sul tema Insieme per aprire strade di speranza.
In una lettera indirizzata ai partecipanti, il Santo Padre chiede di “manifestare a parole e con azioni che il male non ha l’ultima parola della nostra storia”, in una fase storica in cui “molte persone sono sconvolte, scoraggiate dalla violenza, dalle ingiustizie, dalla sofferenza e dalle divisioni” e “hanno l’impressione che il male sia più forte di tutto”.
Di seguito il pontefice cita la lettera apostolica Misericordia et misera, pubblicata a conclusione del Giubileo straordinario: “È il tempo della misericordia per tutti e per ognuno, perché nessuno possa pensare di essere estraneo alla vicinanza di Dio e alla potenza della sua tenerezza”.
La lettera del Papa ai giovani di Taizé si conclude con l’invito ad “aprire cammini di speranza” e a non lasciarsi “rubare la speranza”, ringraziando i partecipanti al raduno ecumenico per “aver fatto la scelta di lasciare i divani per vivere questo pellegrinaggio di fiducia in risposta all’appello dello Spirito di Dio”.
Altri messaggi in occasione dell’apertura dell’incontro, sono giunti dal patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, dal patriarca ortodosso di Mosca, Kirill, dall’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, primate della Chiesa Anglicana, e dal pastore Olav Fykse Tveit.
Da parte loro, il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon, e il presidente del Consiglio dell’Unione Europea, Donald Tusk, sottolineano quanto la prevalenza delle forze del bene su quelle del male, vada al di là della politica.

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ZENIT Staff

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